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CRONACA

Medicina a pagamento, la scorciatoia privata

Dopo il flop del semestre filtro, c’è chi paga fino a 20mila euro per entrare

Medicina a pagamento, la scorciatoia privata

Quando il semestre filtro va male, per alcune famiglie esiste comunque un piano B. Si chiama Università Link Campus e offre l’accesso a Medicina e Odontoiatria tramite un test privato che costa 200 euro, con una retta annuale che può arrivare a 20 mila euro. All’Hotel Ergife di Roma, nel giorno delle prove di ammissione, si presentano circa 200 candidati per 123 posti a Medicina e 28 a Odontoiatria, molti dei quali reduci dalle bocciature di massa nel nuovo sistema pubblico.

Il semestre filtro è andato male, ma mia figlia vuole fare Medicina: se passa paghiamo”, racconta una madre in attesa. “Almeno il primo anno va così, poi si pensa”. Una scelta che nasce dalla paura di perdere tempo: meglio spendere che restare fermi un anno, è il ragionamento che accomuna molte famiglie presenti.

La Link University è un’università telematica, senza una tradizione consolidata nelle scienze mediche, reduce da un’operazione di rilancio dell’immagine dopo le polemiche sulle lauree facili. Eppure, per alcuni genitori rappresenta una soluzione praticabile. “Siamo stati all’open day, ci hanno fatto un’ottima impressione: laboratori ben forniti, pochi studenti, seguitissimi”, dice una mamma. Un’altra aggiunge: “Magari avendo i soldi riescono ad attirare anche professori bravi”. C’è anche chi guarda già oltre: “È solo per il primo anno, poi proverà al Campus Biomedico, sempre privato ma più prestigioso e meno caro”.

La prova dura un’ora e quaranta minuti e per molti studenti è stata una scelta quasi istintiva. “Io il bando neanche l’ho letto”, racconta una candidata. “Il semestre filtro è andato uno schifo, ho visto che si poteva fare il test e mi sono buttata. La Link non l’avevo mai sentita”. Il costo resta un’incognita: “Vediamo se passo, poi si pensa”. Ma il rischio concreto è dover pagare comunque la prima rata, o 20 mila euro anche solo per frequentare il semestre gennaio-giugno.

Tra i timori c’è quello di restare intrappolati nel sistema privato. “Il rischio è che se entri alla Link, alla Link rimani”, ammette una madre. Ma subito dopo arriva la giustificazione: “Se dovevamo mandarla in una statale fuori Roma, tra affitto e viaggi la spesa sarebbe stata simile”.

Il clima è segnato anche dalla frustrazione per le irregolarità emerse nel pubblico. “A Tor Vergata hanno beccato uno a copiare”, racconta una mamma. “Mio figlio era arrabbiatissimo: ‘così alzano la media!’”. E poi la riflessione amara: “Sono quelli che ci cureranno quando saremo anziani”.

Alla fine, la motivazione più ricorrente resta una sola: non perdere tempo. “Non potevamo farle perdere un anno”, dice una madre. “E pensi che mia figlia si è pure preoccupata per i 200 euro del test”. In un sistema universitario in crisi, la selezione pubblica traballa e il privato intercetta chi può permetterselo, trasformando l’accesso a Medicina in una questione sempre più economica.

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