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CRONACA

Influenza K, contagi in impennata

Picco atteso a Capodanno, sanità sotto pressione

Influenza K, contagi in impennata

I casi di influenza K stanno aumentando rapidamente in tutta Italia e le strutture sanitarie sono in affanno, proprio nel pieno delle festività. Ambulatori, guardie mediche e pronto soccorso registrano accessi record, mentre il picco dei contagi è atteso tra Capodanno e i primi giorni di gennaio. A essere colpiti in modo particolare sono i bambini, ma la diffusione riguarda tutte le fasce d’età.

Durante le feste, tra pranzi, cene e riunioni familiari, il virus ha trovato terreno fertile. Viaggi rinviati, feste annullate e rientri posticipati sono diventati sempre più frequenti. I sintomi segnalati dai medici sono quelli tipici dell’influenza, ma spesso più intensi: febbre alta, dolori muscolari diffusi, tosse secca e stanchezza marcata. Secondo le prime valutazioni cliniche, l’ondata è legata alla variante K del virus A/H3N2, caratterizzata da una maggiore trasmissibilità.

Il picco di contagi è ormai imminente. Le stime dell’Istituto Superiore di Sanità indicano che tra Capodanno e l’inizio di gennaio si potrebbe arrivare fino a un milione di nuove infezioni respiratorie acute in una sola settimana, con una netta prevalenza di casi influenzali. Il ceppo K ha rappresentato circa il 90% delle forme influenzali circolanti in Europa nei mesi precedenti e continua a mutare, riducendo la protezione offerta dall’immunità naturale.

“Siamo al primo vero picco influenzale della stagione e la variante K si sta dimostrando particolarmente aggressiva e invalidante”, spiega Alberto Chiriatti, vicepresidente regionale della FIMMG. “I sintomi sono quelli classici dell’influenza, ma più intensi e prolungati, e questo porta molte persone a rivolgersi ai servizi di emergenza”.

I dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet mostrano che i bambini sotto i quattro anni sono la fascia più colpita, con un’incidenza tripla rispetto alla media nazionale. Nelle settimane precedenti al Natale, regioni come Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Sardegna hanno registrato i numeri più elevati. Gli ambulatori di continuità assistenziale aperti nei giorni festivi segnalano code e tempi di attesa più lunghi, mentre le farmacie parlano di una forte richiesta di antipiretici e farmaci sintomatici.

Accanto all’influenza K, continuano a circolare anche altri virus respiratori ed enterovirus, responsabili di nausea, vomito e diarrea, spesso confusi con la cosiddetta “influenza intestinale”. Le abbuffate natalizie possono accentuare i disturbi gastrointestinali, rendendo il quadro clinico più complesso.

Secondo il virologo Matteo Bassetti, il numero dei contagi potrebbe continuare a salire nelle prossime settimane, anche a causa della riapertura delle scuole. Gli esperti raccomandano prudenza: restare a casa in presenza di sintomi, contattare il medico curante ed evitare contatti stretti con persone fragili. “Mascherine, igiene delle mani e attenzione nei luoghi affollati restano strumenti fondamentali”, è il messaggio condiviso, per evitare che le feste si trasformino in un ulteriore acceleratore dei contagi.

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