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Menù di Capodanno: quattro piatti che non possono mancare

Tradizione veneta, gusto e un tocco di festa per salutare l’anno nuovo

Menù di Capodanno: quattro piatti che non possono mancare

Il cenone di Capodanno è molto più di una semplice cena: è un rito collettivo in cui la tradizione enogastronomica diventa protagonista assoluta. Per chi vuole portare in tavola piatti capaci di unire eleganza e memoria, esistono alcune preparazioni che non possono mancare, perfette sia per la notte di San Silvestro sia per il pranzo del primo gennaio. Sapori di mare, ricette della cucina veneta e un grande classico del dessert costruiscono un percorso completo, pensato per accontentare tutti.

Si comincia con un antipasto di canocchie e scampi crudi, una scelta raffinata che valorizza la freschezza del pesce e apre il pasto con leggerezza. Serviti al naturale o con un filo d’olio extravergine, sono ideali per dare subito un tono festivo alla tavola e si sposano perfettamente con uno spumante secco e minerale.

Il primo piatto è una ricetta della tradizione da riscoprire: gli spaghetti “coi zotoi”, preparazione veneta a base di piccoli molluschi simili alle seppie. È un piatto intenso ma equilibrato, in cui il sugo nasce dall’incontro tra pomodorini, aglio, olio extravergine e il profumo del mare. Gli spaghetti, scolati molto al dente, vengono completati direttamente in padella per assorbire tutto il sapore del condimento, regalando una pasta avvolgente e profondamente legata al territorio.

Come secondo non può mancare un grande classico delle feste: polenta e schie. La polenta morbida fa da base alle schie fritte, dorate e croccanti, creando un contrasto di consistenze che rende il piatto irresistibile. È una ricetta semplice solo in apparenza, che racconta la cucina lagunare e porta in tavola una tradizione antica, perfetta per un’occasione speciale come l’inizio dell’anno nuovo.

A chiudere il menù arriva lui, intramontabile e amatissimo: il tiramisù. Uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao danno vita a un dessert che non ha bisogno di presentazioni. Morbido, cremoso e avvolgente, è il dolce che mette tutti d’accordo e che rappresenta al meglio la convivialità delle feste. Preparato in anticipo e lasciato riposare in frigorifero, è ancora più buono al momento di servirlo.

Quattro piatti, quattro simboli di festa che raccontano la cucina veneta e il piacere di stare insieme. Un menù pensato per accogliere il nuovo anno con gusto, tradizione e quel tocco di ricercatezza che rende il Capodanno davvero speciale.

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