Cerca

CRONACA

Bullismo nelle superiori venete, numeri allarmanti

Tre studenti su dieci colpiti, l’11% per origini etniche

Bullismo nelle superiori venete, numeri allarmanti

Nelle scuole superiori del Veneto il bullismo resta un fenomeno diffuso e strutturale. Tre studenti su dieci dichiarano di aver subito almeno un episodio di prepotenza negli ultimi mesi, mentre quasi due su dieci ammettono di aver messo in atto comportamenti da bullo. A certificarlo è il monitoraggio 2024-25 della Piattaforma Elisa, che fotografa una realtà complessa e ancora lontana dall’essere risolta.

L’indagine ha coinvolto 22.788 studenti di 78 istituti statali veneti, con risposte riferite ai due-tre mesi precedenti la rilevazione. I dati mostrano che il bullismo tradizionale colpisce circa il 30% degli studenti, mentre il cyberbullismo presenta percentuali più contenute ma comunque significative: 8% di vittime e 8% di autori. Numeri che confermano come le dinamiche di sopraffazione non si limitino agli spazi fisici della scuola, ma si estendano anche al digitale.

Particolarmente preoccupante è il capitolo delle prepotenze basate sul pregiudizio. L’11% degli studenti riferisce di aver subito soprusi legati alle origini etniche, l’8% all’orientamento sessuale e il 7% alla disabilità. Episodi che non si configurano solo come bullismo, ma che toccano direttamente il tema della discriminazione, con effetti profondi sul benessere psicologico e sul percorso scolastico delle vittime.

Il monitoraggio evidenzia anche una forte distanza di percezione tra adulti e ragazzi. Oltre il 90% degli insegnanti considera la scuola un ambiente sicuro e attento al problema, mentre un quinto degli studenti dichiara di percepire insicurezza e scarsa sensibilità sul tema delle prevaricazioni. Quasi un terzo segnala inoltre regole poco chiare nella gestione dei casi di bullismo.

Sul fronte degli strumenti di prevenzione, la figura del docente referente per bullismo e cyberbullismo risulta formalmente diffusa, presente in oltre l’85% delle scuole. Tuttavia, solo uno studente su cinque afferma di sapere chi sia questa persona e quale sia il suo ruolo, segno di una comunicazione interna che fatica a raggiungere davvero i ragazzi.

Nonostante le criticità, dal mondo della scuola arriva anche una lettura positiva. “Queste rilevazioni, se da un lato indicano le aree in cui migliorare, dall’altro mostrano la straordinaria capacità delle scuole del Veneto di promuovere con continuità una cultura della legalità fondata sul rispetto, sulla responsabilità e sulla partecipazione”, ha dichiarato Marco Bussetti, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto.

I dati, però, parlano chiaro: il bullismo è ancora una realtà quotidiana per migliaia di studenti. Ridurre il divario tra percezione adulta e vissuto dei ragazzi, rendere visibili le figure di riferimento e intervenire con decisione sui fenomeni discriminatori restano le sfide centrali per le scuole venete nei prossimi anni.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400