VOCE
MEDICINA
31.12.2025 - 10:00
Il 2025 è stato un anno decisivo per la medicina. Secondo le selezioni annuali delle riviste scientifiche più autorevoli, Science e Nature Medicine, la ricerca ha compiuto passi avanti capaci di modificare concretamente il futuro delle cure, dalla genetica di precisione alla lotta contro le infezioni resistenti, fino a nuovi scenari nel trapianto di organi e nella prevenzione delle malattie neurodegenerative. Non singole intuizioni isolate, ma risultati solidi, sostenuti da dati clinici e da un impatto potenzialmente globale.
Una delle scoperte simbolo dell’anno riguarda la terapia genica personalizzata. Per la prima volta al mondo, un neonato affetto da una rarissima malattia metabolica letale è stato trattato con una terapia costruita su misura per correggere una singola mutazione del suo Dna. Utilizzando una tecnica di editing genetico di precisione che evita i tagli alla doppia elica, i ricercatori sono riusciti a intervenire sul difetto responsabile dell’accumulo di ammoniaca nel sangue, aprendo la strada a trattamenti analoghi per altre malattie genetiche rare. È un cambio di paradigma: dalla cura standard alla medicina “cucita” sul singolo paziente.
Dopo anni di stallo, il 2025 ha segnato anche una svolta nella lotta alle infezioni resistenti. Sono stati approvati due nuovi antibiotici contro la gonorrea, una delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse e difficili da trattare. I nuovi farmaci agiscono su bersagli batterici diversi rispetto a quelli tradizionali e possono essere assunti per via orale. Gli esperti parlano di una svolta attesa da decenni, ma avvertono: "senza un uso prudente, anche queste nuove armi rischiano di perdere efficacia".
Un’altra scoperta sorprendente riguarda il ruolo del sistema nervoso nel cancro. Studi condotti su modelli animali e campioni umani hanno dimostrato che i neuroni possono favorire la crescita e la diffusione dei tumori cedendo mitocondri alle cellule cancerose. Questo trasferimento energetico rende le cellule tumorali più aggressive e inclini a formare metastasi. Capire e bloccare questo meccanismo potrebbe aprire la strada a nuove strategie antitumorali, capaci di colpire non solo il tumore, ma anche il suo “supporto” biologico.
Tra i risultati più discussi del 2025 ci sono i progressi negli xenotrapianti. Reni di maiale geneticamente modificati hanno funzionato per periodi mai raggiunti prima in pazienti umani, arrivando in un caso a quasi nove mesi. Un traguardo che ha spinto le autorità sanitarie ad autorizzare i primi veri studi clinici. Restano ancora molte sfide, dal rigetto immunitario alla sicurezza a lungo termine, ma la prospettiva di ridurre la cronica carenza di organi è oggi più concreta che mai.
L’intelligenza artificiale in medicina ha vissuto un anno di svolta non solo tecnologica, ma anche etica. Nel 2025 l’attenzione si è spostata dalla semplice performance alla trasparenza e affidabilità dei modelli. Per la prima volta, sistemi di AI sono stati valutati con criteri simili a quelli applicati a farmaci e dispositivi medici, sottoposti a peer review e analisi pubbliche. Un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza dei pazienti.
Sul fronte oncologico, il 2025 ha confermato l’importanza della prevenzione e dello stile di vita. Studi clinici hanno dimostrato che un programma strutturato di attività fisica può ridurre in modo significativo il rischio di recidiva nel tumore del colon, trasformando l’esercizio fisico da semplice supporto a parte integrante della terapia. Parallelamente, cresce l’attenzione per l’aumento dei tumori a esordio precoce, che impone di rivedere le strategie di screening.
La medicina rigenerativa ha offerto segnali incoraggianti anche contro il Parkinson. Trial clinici basati sull’uso di cellule staminali hanno mostrato che neuroni trapiantati possono sopravvivere nel cervello e ripristinare, almeno in parte, la produzione di dopamina, con una riduzione dei tremori in alcuni pazienti. I risultati sono preliminari, ma indicano una strada finora solo teorica.
Importanti novità arrivano anche dalla prevenzione delle demenze. Studi internazionali suggeriscono che alcune vaccinazioni, come quella contro l’herpes zoster, possano ridurre il rischio di sviluppare demenza fino al 20%. L’ipotesi è che la protezione passi dal controllo dei processi infiammatori, aprendo scenari inediti per la tutela della salute cerebrale.
Nel campo della salute femminile, una ricerca ha cambiato l’approccio alla vaginosi batterica, dimostrando che trattare anche il partner maschile riduce significativamente le recidive. Un risultato che mette in discussione pratiche consolidate e apre a terapie più efficaci.
Infine, il 2025 ha segnato un momento storico con l’approvazione del primo Accordo pandemico mondiale dell’Organizzazione mondiale della sanità. Dopo anni di negoziati, i Paesi hanno riconosciuto che le emergenze sanitarie globali richiedono risposte condivise. "È una vittoria per la salute pubblica e per l’azione multilaterale", ha dichiarato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolineando l’obiettivo di rendere il mondo più equo e preparato di fronte alle future pandemie.
Il 2025 lascia in eredità una medicina più personalizzata, più integrata e più consapevole, in cui scienza, tecnologia e cooperazione globale iniziano davvero a parlare la stessa lingua.
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