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Simula un furto di cinque Rolex <br/> donna condannata a un anno e 8 mesi

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Una donna 55enne di Fiesso Umbertiano è stata condannata per aver simulato il furto di cinque orologi Rolex.
Si era inventata tutto. Un furto di cinque orologi Rolex del valore superiore ai 40mila euro. Secondo la sentenza emessa ieri al tribunale di Rovigo quel furto però non c’è mai stato, e per questo Licia Gardenghi, 55enne imprenditrice di Fiesso Umbertiano, è stata condannata ad un anno e otto mesi di detenzione per simulazione di reato.

Il fatto risale alla notte fra il 22 e 23 marzo del 2009. Quel giorno la 55enne aveva denunciato un furto nella propria abitazione, un bottino grosso, dalla sua cassaforte, aveva denunciato ai carabinieri, erano spariti cinque orologi Rolex, valore che poi fu stimato di circa 40mila euro.

In un primo momento era sembrato che i sospetti si fossero concentrati su due ospiti che la donna aveva avuto a cena la sera del furto, due ex dipendenti della sua attività che allora gestiva in via Piacentina a Fiesso Umbertiano. Ma quel furto suscitò subito molti dubbi. La cassaforte, infatti, era stata aperta senza alcuna effrazione, ma con la chiave della serratura. Inoltre risultò che era stato disattivato, sempre dall’interno della casa, anche il circuito interno di videosorveglianza, in particolare erano stati svitati i supporti di alcune telecamere. Fu subito chiaro quindi che gli orologi erano spariti grazie ad una mano che aveva colpito dall’interno. I carabinieri però non credettero alla versione della donna, che si ritrovò a processo per simulazione di reato.

Ieri la sentenza di condanna.

Il sospetto invece era che la donna avesse simulato il reato per poter chiedere un risarcimento alla compagnia di assicurazione dei preziosi orologi, “la segnalazione - continua il legale - fu fatta, ma non ci fu alcuna richiesta risarcitoria”.
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