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Maltrattava il padre<br/>perché non gli dava denaro

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Il tribunale di Rovigo

Il figlio, che ha più di trent'anni, è accusato di lesioni fatte di calci, spinte e schiaffi all'anziano. L'uomo non accettava i rifiuti del papà alle sue insistenze di denaro.
Una storia familiare fatta di maltrattamenti: un figlio che avrebbe messo in atto una serie di atti lesivi dell’integrità fisica e morale del padre.
Con queste accuse è a giudizio un uomo che, all’epoca dei fatti, aveva più di 30 anni e viveva con il padre stesso. La vicenda è accaduta in un comune dell’Alto Polesine.
Maltrattamenti che, in base al capo d’imputazione, venivano posti in essere ogniqualvolta l’anziano diceva no alle sue insistenti richieste di denaro. Negazioni a cui il figlio rispondeva, per l’accusa, ingiuriandolo, minacciandolo e percuotendolo. Al punto da cagionargli lesioni personali.
Maltrattamenti tali che avrebbero indotto l’anziano a vivere in uno stato di ansia permanente e di timore continuo per la propria incolumità. Al punto, che l’anziano, poi, andò in casa di riposo. Episodi che si sarebbero verificati tra l’aprile del 2010 e il marzo del 2011. Ieri si è tenuta una delle udienze del processo, nel corso della quale sono state sentite come testimoni due sorelle dell’imputato. La difesa dell’imputato è affidata all’avvocato Laura Giolo del foro di Rovigo. Il legale ritiene che le accuse siano infondate e “frutto di manipolazione, come sarà dimostrato nel corso del dibattimento”. L’avvocato Giolo confida, quindi, di provare l’innocenza del suo assistito rispetto ai fatti che vengono contestati.
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