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Furto nella villetta ad Arquà <br/> condannato giovane marocchino

Arquà Polesine

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Ennesimo furto

Un giovane marocchino condannato a un anno e quattro mesi per il furto in una villetta di Arquà Polesine: incastrato dalle impronte digitali.
Un giovane marocchino è stato condannato a un anno e quattro mesi, pena sospesa, per il furto in un appartamento di Arquà Polesine dal quale erano stati rubati gioielli, supporti tecnologici e una katana di 35 centimetri.



Il furto risaliva al 12 ottobre 2013, in una villetta di via Nazionale Adriatica 351, e a incastrare il "topo di appartamento" sono state le sue impronte lasciate sulla finestra di vetro e confrontate grazie al lavoro della scientifica dei Carabinieri di Verona.



Il magrebino, secondo la ricostruzione dell'accusa, si sarebbe introdotto nella casa insieme ad altre persone, che però sono rimaste ignote. Erano entrati attraverso una finestra della cucina al piano terra, e qui il marocchino avrebbe lasciato le sue impronte. Erano stati rubati un computer, un tablet, portatile Siemens, una macchina fotografica Canon, un cellulare Samsung di ultima generazione e la spada di tipo katana lunga circa 35 centimetri, una borsa da donna, venti paia di orecchini in oro e in argento e bigiotteria varia, oltre a denaro. Il valore complessivo di quanto rubato ammontava a 4mila euro.



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