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Marino Callegaro: “La verità per mio figlio”

Gavello

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Il capitano dell'esercito Marco Callegaro

Gavello, Marino Callegaro: “La verità per mio figlio”. Il padre del capitano dell’esercito morto a Kabul nel 2010 non crede nell’ipotesi suicidio.
Serata emozionante, a Gavello, in sala San Beda, per la presentazione del libro “8.40, ricordo di Marco Callegaro militare caduto in missione Isaf-Afghanistan”, scritto da Marino Callegaro.



Il paese intero si è stretto attorno a Marino e alla moglie Rina nel raccontare la storia del figlio Marco, capitano dell’esercito morto nel 2010. L’evento è stato organizzato dal comitato della biblioteca comunale, presieduto da Paolo Rimbano, e l’assessore alla cultura, Marco Merlin, ha portato i saluti del sindaco Diego Girotto. Il 25 luglio del 2010 i genitori del capitano Callegaro, responsabile amministrativo, hanno ricevuto la visita di un drappello di militari che li informava che il figlio era morto suicida a Kabul in Afghanistan dove si trovava in missione di pace.



Nè Marino Callegaro, né la moglie hanno mai creduto a questa versione dei fatti ed hanno cercato e continuano a cercare la verità. Marino Callegaro ha spiegato: “Ho scritto il libro ‘8.40’ (il momento in cui Marco era nato) perché le istituzioni militari non ci sono state molto vicine. Durante uno dei viaggi a Roma a cui siamo stati invitati dall'esercito ho notato nella foresteria alcuni libri che raccontavano le storie di alcuni caduti e da lì ho pensato di scrivere la storia di mio figlio. Lui mi aveva detto che aveva trovato anomalie in alcuni documenti: cose acquistate per ipotetici 200 figuravano essere state acquistate a 2.000: una situazione che lui aveva segnalato ai superiori e alle forze Isef”.



“Io, da padre - ha continuato Marino - gli avevo consigliato di pagare come gli altri per tornare poi a casa dai suoi figli. Lui, però non ha voluto perché rispettoso del giuramento fatto alla patria”. Oggi, c’è un processo a Roma per truffa in cui sono inquisiti 6 ufficiali e uno di questi si è suicidato nell’aprile scorso. Marino Callegaro ha commentato: “Ho dei dubbi che si sia suicidato e, come papà, non vorrei che ci fossero altre famiglie che dovessero piangere i loro figli: spero che si arrivi alla verità”. La storia del capitano Callegaro ha colpito anche il sindaco Girotto che, dall’inizio del suo mandato, celebra ogni anno la commemorazione del capitano il 25 luglio che si è svolta martedì mattina, con un corteo per la deposizione della corona al cippo dedicatogli e la celebrazione di una messa.



Il padre Marino, visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti i presenti dicendo: “Non pensavo che sarebbe venuta così tanta gente: penso che Marco sia stato un buon ragazzo e che abbia lasciato un buon ricordo. Vorremmo solo che saltasse fuori la verità”.



Il servizio sulla Voce del 28 luglio
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