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Resta grave l'operaio schiacciato tra due muletti

Incidente sul lavoro

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L'uomo, di 54 anni, è stato ricoverato in rianimazione. I sindacati avevano programmato in incontro con i vertici dell'azienda per i turni troppo gravosi. Ma l'incidente li ha preceduti.
E’ finito in rianimazione l’operaio che lunedì pomeriggio è rimasto schiacciato tra due muletti nella ditta Deriplast di Villadose. L’uomo, di 54 anni e originario di Adria, lavorava da tempo all’interno dell’azienda specializzata nella produzione di tubi in polietilene.



Eppure ieri quello che doveva essere un normale turno di lavoro si è trasformato in un pericoloso incidente. Secondo le ricostruzioni fatte dagli ispettori dello Spisal dell’Ulss 5 Polesana, l’operaio sarebbe sceso dal muletto che stava guidando avviandosi a piedi davanti al mezzo. Ma proprio in quel momento è stato investito da un secondo muletto, che procedeva invece in retromarcia.



Probabilmente l’altro dipendente non si era accorto della presenza del collega, investendolo e schiacciandolo contro l’altro mezzo. Il 54enne, colpito dall’addome in giù, è rimasto intrappolato tra i due muletti, riportando gravi ferite. Per liberarlo è stato necessario l’intervento del personale del Suem, che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo.



La gravità dei traumi ha reso necessario, poi, il trasferimento nel reparto di rianimazione, dove l’operaio è tuttora ricoverato. Difficile dire se l’incidente potesse essere evitato, ma ultimamente ai sindacati erano giunte segnalazioni da parte di alcuni operai che lamentavano turni di lavoro troppo gravosi, tanto che Cgil, Cisl e Uil avevano programmato un incontro con la Deriplast per parlare proprio di questo. Ma l’incidente li ha preceduti.



“Negli ultimi anni - spiega Piero Colombo, segretario della Filctem-Cgil di Rovigo - in materia di sicurezza, almeno dal punto di vista legislativo, è stato fatto un passo in avanti. Ma a causa della crisi economica molte aziende hanno risparmiato proprio sulla sicurezza, un tema che non ammette, invece, scorciatoie”.

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