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"Ti strappo il cuore con le mani"

Canaro

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Calci, pugni e minacce a una giovane polesana, che ha avuto il coraggio di denunciare il marito violento, con cui abitava a Canaro. Ieri la prima udienza del gip di Tribunale di Rovigo.
Giovani e innamorati, avevano deciso di mettere su famiglia a Canaro. Ma per la sposa che non vedeva l’ora di costruirsi una vita insieme al compagno, il sogno d’amore si è presto trasformato in un incubo. Al marito sono bastati soltanto due mesi di convivenza per rivelare la sua indole violenta.



Ad agosto del 2014, infatti, il ragazzo, di origine albanese e con una fedina penale tutt’altro che limpida, aveva dato alla compagna un primo assaggio di ciò che la aspettava. In quell’occasione il giovane l’aveva afferrata per i capelli impedendole di scappare e una volta in pugno, l’aveva colpita con calci e schiaffi, arrivando addirittura a morderla vicino a un occhio.



Sei mesi dopo, il giovane aveva rincarato la dose, rompendole il labbro e costringendola a tagliarsi i capelli in modo che il marito non potesse più servirsene per bloccarla mentre lei era costretta a incassare i colpi. All’epoca la ragazza era incinta, ma la furia del suo aggressore non trovava pace neppure sapendo che si stava accanendo sulla madre del suo futuro figlio. La nascita del bambino, a gennaio del 2015, del resto, non aveva migliorato le cose tra i genitori, anzi.



Il padre, secondo la ricostruzione dei fatti fornita dalla pubblica accusa, lo avrebbe strattonato con violenza arrivando addirittura a lanciarlo in aria, salvo poi afferrarlo prima che potesse cadere. In alcune occasioni avrebbe minacciato la compagna dicendo di volerlo portare con sé in Albania, dove lei non sarebbe riuscita a trovarlo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata a luglio dello scorso anno.



“Ti taglio la testa, ti strappo il cuore con le mani” - le avrebbe intimato il marito, brandendo un grosso coltello da cucina. Temendo che le minacce potessero trasformarsi in azioni concrete, la donna era scappata di casa e aveva denunciato il compagno, costituendosi parte civile nella causa per maltrattamenti, difesa dall’avvocato Anna Osti del foro di Rovigo.



Una denuncia che ha fatto scattare un procedimento penale nei confronti dell’albanese, che presto potrebbe dover rispondere dei soprusi di fronte al giudice. Ieri mattina, la prima udienza preliminare si è conclusa con un rinvio al 10 ottobre, data in cui il gip Pietro Mondaini si riserverà la decisione di mandare o meno a giudizio il marito violento.

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