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L’orologio di Arquà in mostra a Ferrara

Arquà Polesine

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L’orologio di Arquà in mostra a Ferrara. Il meccanismo all’esposizione su Torquato Tasso.
l Sistema museale di Ateneo ospiterà, a Palazzo Turchi di Bagno, a Ferrara, fino al 3 dicembre, la mostra “Torquato Tasso (1765-1842) una strana omonimia per una storia dimenticata”, in cui c’è anche un po’ di Polesine, ovvero Arquà.


Nella carrellata dello scorcio di inizio Novecento, infatti, c’è il monumentale meccanismo di orologio da torre della chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Arquà Polesine, restaurato a cura di don Angelo Gianesella e reso disponibile all’esposizione dal parroco don Vincenzo Cerutti. È un orologio a pesi con pendolo e scappamento a caviglie. Il costruttore è sconosciuto. Il meccanismo ha il castello in metallo di colore grigio, con 2 montanti verticali in fusione di ghisa; gli ingranaggi sono parte in ferro e parte in ottone.



Nella parte sotto ci sono tre treni (due contrapposti e uno centrale appena sopra).
Tutti tre i tamburi sono in legno e servono per l’alloggiamento delle corde che sostengono i due pesi. Un tamburo (del tempo) ha la funzione di mantenere in movimento l’orologio, un altro serve per il battito delle ore e mezze, mentre il terzo tamburo serve per una speciale suoneria (chiamata anche meridiana) che faceva partire alle 11.30 una specie di melodia su tre campane per avvisare le donne che lavoravano nei campi che era arrivata l’ora di andare a preparare il pranzo.



Il servizio sulla "Voce" di giovedì 12 ottobre.
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