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Scoperta a due passi dal Po fabbrica di premessi di soggiorno falsi

Fra il Polesine e Ferrara

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Utilizzando la copertura di una coop di Bondeno, un 52enne vendeva agli stranieri false attestazioni fiscali e di assunzione, grazie alle quali poi arrivava il permesso regolare.
Era stata creata praticamente sul confine fra Ferrara e il Polesine la "fabbrica dei falsi permessi di soggiorno".

In pratica, con la complicità di una coop più o meno finta, un 52enne aveva messo in piedi l'attività di produzione e vendita di documenti falsi per far ottenere agli immigrati extracomunitari un permesso di soggiorno regolare.

Con l'accusa di favoreggiamento e false attestazioni per favorire l’immigrazione clandestina, la squadra mobile di Ferrara ha arrestato un 52enne residente a Formignana.



Con lui sono indagate 22 persone, ovvero gli stranieri che hanno ottenuto il permesso di soggiorno sfruttando i documenti falsi preparati da Menozzi: 13 vengono dal Marocco, 7 dalla Tunisia, uno dall’Algeria e uno dalla Nigeria.



Il 52enne, utilizzando timbri e documenti di una coop di Bondeno produceva false attestazioni fiscali, dei redditi e anche false assunzioni lavorative. E se la coop era a Bondeno, per lo scambio fra documenti e denaro si utilizzava un bar di Copparo.



La cooperative di Bondeno, tra l'altro - come racconta estense.com - risulta effettivamente registrata ma il suo legale rappresentante (anche lui uno straniero) è irreperibile. Ma nonostante questo in passato aveva ottenuto finanziamenti e una sede dal Comune al quale poi non aveva mai neppure pagato le utenze.



Al momento la polizia ha accertato più di 20 permessi di soggiorno falsi, ma non si esclude che in giro ce ne siano molti di più. E i controlli potrebbero estendersi presto anche oltre il territorio di Ferrara.



Per inciso, i documenti fasulli costavano tra 250 e mille euro.
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