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PONTECCHIO POLESINE
24/07/2018 - 19:08
La storia locale di Pontecchio ritorna a far parlare di sé, legata alla fede religiosa, mediante il restauro dell’oratorio di San Rocco, in località Busi, lungo la strada che porta a Guarda Veneta.
La cappella, una costruzione a ottagono oblungo, di proporzioni equilibrate e di movimento veloce, vanta una lunga storia.
Voluta dal notabile Nicolò Foscarini, che il 21 febbraio 1682, ne fece domanda, dichiarando di possedere il “breve pontificio” per l’autorizzazione di una cappella privata presso la sua abitazione, a Busi, a un miglio circa dalla parrocchiale, il capitello gli fu poi concesso dal vescovo il 14 giugno dello stesso anno.
Morto nel 1738, il Foscarini fu sepolto nella citata cappella, come risulta ancora oggi, dalla lapide posta al centro del pavimento.
Dal documento si ricava pure che, a quel tempo, vi celebrava anche un sacerdote francese, ospite dei Foscarini.
I Foscarini restarono proprietari fino al 1862, anno in cui passò ai fratelli Casazza, infatti, nel 1884 c’era Luigi Casazza, mentre nel 1946 la proprietà passò ad Annibale Marcomini. Il capitello, che giaceva, nel tempo, cadente e spoglio, chiuso al pubblico, è oggi rinato al suo splendore originario, grazie all’intervento illuminato del dottor Olinto Borgato, che l’ha ricevuto in eredità dal fratello scomparso.
L’oratorio è stato restaurato, all’esterno, ma anche internamente il ripristino è in corso, con le pareti e le nicchie già dipinte, mentre la statua di San Rocco sta subendo un leggero ritocco.
Gli abitanti di Pontecchio ricordano con nostalgia l’antica cappella e seguono con vivo interesse il suo reintegro, tanto che sabato, 28 luglio, alle 20, si terrà l’inaugurazione dell’oratorio, con una festa paesana, in loco, e la benedizione del parroco del paese, don Claudio Ghirardello.
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