Il video che ha commosso il sindaco
Salute
Uber Bevilacqua
21/09/2018 - 21:53
Si chiamava Uber, un nome di quelli di una volta.
Uber Bevilacqua aveva 70 anni ed abitava a Gaiba. E’ morto ieri mattina in ospedale a Trecenta dopo più di due mesi di ricovero fra Rianimazione e Malattie infettive. Uber è morto a causa del virus West Nile. E’ morto dunque a causa di una puntura di zanzara.
In Polesine è la quarta vittima dall’inizio dell’anno (la quinta se si conta il pensionato trevigiano contagiato durante una vacanza al mare e poi morto nella sua città). Quattro morti sono tanti. Troppi, anche per una malattia che, come spiegano all’Ulss, in Polesine è oramai endemica. Ed è ad alto rischio per le persone più deboli o con patologie pregresse. E’ vero, ma questo mantra - ripetuto ad ogni decesso - non può e non deve diventare una “scusa”. Uber, così come le altre vittime del West Nile, non sarebbe morto senza quel pizzico maledetto di zanzara.
Lascia la moglie, una figlio, il genero, i nipotini e tantissimi amici, a partire dal sindaco del suo paese, Roberto Berveglieri, che giorno dopo giorno si è informato delle sue condizioni. “Era una brava persona, in paese lo conoscevamo tutti. E poi avevamo quasi la stessa età...”.
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