VOCE
REFERENDUM
30.11.2018 - 22:00
Un’opportunità preziosa per i cittadini di Frassinelle e Polesella. Ecco come viene vista la fusione tra questi due comuni da Ennio Pasqualin, sindaco di Frassinelle e pieno sostenitore del referendum che si svolgerà il 16 dicembre.
“In primo luogo, bisogna far sapere degli enormi contributi statali che verranno erogati per i dieci anni successivi alla costituzione del nuovo comune: 700mila euro entreranno immediatamente nelle casse comunali quindi, nell'arco del decennio, saranno a disposizione del territorio di sette milioni di euro. Questo vuol dire che i 25 dipendenti di entrambi i comuni avranno a disposizione una somma non indifferente di denaro per garantire ai loro 5.454 abitanti servizi maggiori e più funzionali, il tutto prestando massimo rispetto alla struttura del territorio”.
“Nuovi fondi, ma anche grandi risparmi. Non ci sarà più bisogno, infatti, di avere doppi uffici. Con un’unica giunta, un solo sindaco, un segretario, un solo consiglio, i costi tagliati apporterebbero un risparmio di circa 50mila euro all’anno. Ci tengo a precisare che si parla di taglio dei costi e non di taglio del personale: nessun dipendente verrà licenziato. Vogliamo la fusione, perché insieme siamo più forti. C’è bisogno dell’aiuto di tutti per far diventare i nostri due comuni un’unica realtà che conta davvero nel territorio veneto”.
“Sarà l’unione di due realtà che sono già accomunate da storia e territorio: i punti in comune già esistenti, come commercio, istruzione, infrastrutture, saranno rinforzati per il benessere di tutti. Questa alleanza territoriale servirà per fare il salto di qualità necessario a creare un nuovo clima di prosperità, senza togliere o modificare l’anima storica delle cittadine. E’ un salutare ‘schiaffo’ al campanilismo di paese, che teme delle conseguenze irrealistiche”.
“Stiamo lavorando a questo progetto da due anni, non è un’idea venuta fuori per attirare qualche consenso in più o scombussolare le dinamiche comunali. La fusione è largamente supportata dalle associazioni di categoria, dai sindacati e dai sondaggi, non ha natura politica e non è un’imposizione partitica o governativa. E’ una grande opportunità costruita con i cittadini per il loro territorio”.
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