VOCE
OCCHIOBELLO
17.01.2019 - 17:52
La storia di Aleksandros Memetaj in scena a Occhiobello. Stasera al teatro Comunale, dopo la pausa natalizia, riprende la programmazione teatrale organizzata dal comune, in collaborazione con Arkadiis. In scena lo spettacolo “Albania casa mia”, un testo divertente e commovente di Aleksandros Memetaj, giovane attore e autore di 28 anni.
La storia ha inizio nel febbraio 1991, in Albania. Il regime comunista, che per più di quarantacinque anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini albanesi, è ormai collassato. I movimenti politici formatisi cominciano ad agitarsi contro il governo. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c’è anche Alexander Toto, trentenne che scappa a bordo di un peschereccio e giunge a Brindisi. In quello stesso peschereccio c’è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di sei mesi. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto si incrociano più volte nella storia fino creare un’unica corda, un unico pensiero, finché l’uno diventerà il figlio e l’altro il padre.
“Ho cercato di mettere Aleksandros nella posizione più scomoda possibile; solo, chiuso dentro i suoi confini, quasi in gabbia alla ricerca di un riscatto tramite un racconto che diventa catartico per lui e quindi per noi - spiega il regista Giampiero Rappa - la sua azione fondamentale come attore non è solo quella di raccontare il suo passato ma quella di immaginare dentro di sé il desiderio di fare un salto. Lo stesso salto che i suoi genitori hanno fatto ventotto anni fa dopo aver scavalcato un muro di quattro metri e tenendo in mano un neonato di cinque mesi, minacciati da alcuni poliziotti”.
Lo spettacolo, vincitore del premio “Museo Cervi” 2016, è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia ma è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più.
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