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CEREGNANO

Piove nella scuola nuova, “Dall’Ara si dimetta”

“Avrebbe dovuto vigilare sui lavori, e poi è sempre assente”. E chiede ad Albertin di prendere le distanze

Piove nella scuola nuova, “Dall’Ara si dimetta”

“Avrebbe dovuto vigilare sui lavori, e poi è sempre assente”. E chiede ad Albertin di prendere le distanze

Cresce l’amarezza a Ceregnano tra gli alunni, i docenti, il personale scolastico e le famiglie dopo che a due mesi dall’inaugurazione del plesso scolastico ristrutturato sono stati spostati alle vecchie scuole elementari lo scorso 22 novembre. Troppo ingenti i danni provocati da copiose infiltrazioni che hanno interessato diverse classi, acqua che dal soffitto ha aperto una strada nelle pareti fino al pavimento.

Il fenomeno si era già manifestato dopo le piogge di fine ottobre e con le precipitazioni di novembre si è ulteriormente aggravato. La nuova amministrazione comunale guidata da Egisto Marchetti punta il dito verso l’ex sindaco Ivan Dall’Ara che aveva inaugurato la struttura solo il 14 settembre. Marchetti ha espresso il suo giudizio su quanto sta accadendo: “E’ evidente che la responsabilità politica dell’accaduto deve essere individuata nell’ex sindaco, sotto la cui amministrazione è stato progettato e realizzato il nuovo plesso scolastico. In paese - continua Marchetti - molte volte si era vociferato sul fatto che il nuovo plesso avesse dei problemi e ora ne abbiamo la certezza. Sicuramente Dall’Ara sarà pronto a dare ad altri la responsabilità ma è evidente che, da amministratore, avrebbe dovuto vigilare sulla realizzazione dell’opera pubblica e per questo gli chiediamo di dimettersi dalla carica di consigliere comunale”.

Puntualizza poi il sindaco Marchetti: “La sua assenza nei primi consigli, la sua mancata disponibilità ad un passaggio di consegne, mostrano chiaramente il suo disinteresse nei confronti dell’amministrazione di Ceregnano. Chiediamo, allo stesso tempo, al capogruppo di minoranza, Massimiliano Albertin, di prendere le distanze dal suo candidato ed espellerlo. Questi ed altri fatti ci rendono coscienti d’aver fatto la scelta giusta nel candidarci in contrapposizione a chi lo ha accolto tra le proprie fila”.

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