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Porto Viro

Vajont, emozione sul filo dei ricordi

In sala Eracle racconti e testimonianze di sopravvissuti e soccorritori dell'epoca.

Emozione sul filo della memoria. Venerdì 15 marzo, la sala Eracle di Porto Viro ha ospitato un incontro dedicato alla tragedia del Vajont: un evento che ancora brucia nella memoria collettiva. Testimoni diretti di quel dramma hanno condiviso le proprie esperienze, portando alla luce le ferite ancora aperte di un evento che ha segnato profondamente la storia italiana.

Il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, presente all'evento in videoconferenza, ha presentato Giuseppe Vazza, uno dei sopravvissuti alla tragedia. Accanto a loro, il gruppo alpini di Longarone e Guido Siviero di Taglio di Po con Luigi Pastega, soccorritori della Brigata Alpina Cadore 1963, hanno offerto testimonianze toccanti delle loro esperienze durante quel fatidico periodo. Le proiezioni e le testimonianze hanno permesso di gettare luce su un evento che ha segnato indelebilmente le vite di chi lo ha vissuto in prima persona.

L'evento è stato organizzato dall'assessore alla cultura del Comune di Porto Viro, Alessia Tessarin, insieme alle sue collaboratrici, i consiglieri Chiara Bovolenta e Francesca Pregnolato, che ha condotto la serata,  in collaborazione con il Gruppo Alpini sezione di Adria. E' stato un momento di condivisione e di riflessione, un'opportunità per non dimenticare ciò che è accaduto e per rendere omaggio alle vittime di quella terribile tragedia.

Una  sala Eracle attenta ed emozionata ha ascoltato i ricordi di Giuseppe Vazza, 91 anni, che con lucidità ha ricordato quei momenti. Dai suoi racconti Marco Polini ha raccolto spunti per il suo spettacolo sul Vajont: stesso Paolini lo ha spronato a scrivere il libro al quale si è ispirata la serata.

Le immagini proiettate sullo schermo mostravano la potenza distruttiva della frana e dell'onda anomala che ha travolto tutto ciò che si trovava lungo il suo cammino. Le storie raccontate dai testimoni hanno reso tangibile il dolore e la disperazione di chi ha perso tutto in pochi istanti.

Anche i due alpini presenti, che  hanno partecipato ai primi soccorsi in quel lontano 1963, Guido Siviero e Luigi Pastega,  hanno  raccontato con voce ferma e commossa la loro esperienza durante quella notte tragica. Le loro  parole hanno trasportato il pubblico nel cuore della tragedia, facendo rivivere le sensazioni di terrore e impotenza che hanno caratterizzato quei momenti ricordando con commozione i volti delle persone che hanno cercato di aiutare in quei momenti di disperazione.

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