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LENDINARA

A 87 anni, sul palco non ce n'è per nessuno

La personalità musicale di Michel Portal emerge e si eleva. Una tecnica sopraffina e inarrivabile

A 87 anni, sul palco non ce n'è per nessuno

Fuori esile, dentro d’acciaio. A chi si aspettava gli ultimi blitz di musica di una carriera sterminata e straordinaria, Michel Portal ha dimostrato che non ce n’è per nessuno. Il compositore e polistrumentista basco, 87 primavere il prossimo 27 novembre, si è esibito in duo col pianista Paul Lay, in un raro live, ieri sera, 10 agosto, nel giardino storico di Ca’ Dolfin Marchiori a Lendinara, nell’ambito della rassegna itinerante “Tra ville e giardini 2022”.

Davanti ad un grande pubblico da ogni dove, l’evento è stato introdotto da Nico Pavarin, presidente del consiglio comunale di Lendinara, dalla consigliera delegata alla cultura provinciale Lucia Ghiotti e dal direttore artistico di Tra ville e giardini Claudio Ronda. Tutti a ricordare l’importanza raggiunta da “Tra ville e giardini” nell’unire le forze del territorio e raggiungere tante parti della provincia con livelli altissimi di proposte culturali.

“Questo giardino – ha detto in particolare il direttore Ronda – è simbolo della cura con cui viene tenuto. Quest’idea della cura, che presuppone attenzione e passione, delle cose che ci vengono lasciate e di cui abbiamo la possibilità di fruire, è un tratto comune anche della nostra rassegna, quando pensiamo agli artisti ideali per i luoghi del nostro territorio”.

Un assist alla presenza nel giardino storico ideato da Domenico Marchiori, di Michel Portal che è storia vivente del jazz continentale; protagonista assoluto dell’evoluzione della free music europea attraverso contaminazioni di linguaggi colti e popolari, in particolare dalla Guascogna francese (Paese Basco), sua terra d’origine. Ma ancora una volta, Portal sorprende pubblico e critica, sfugge alle etichette e suona come clarinetto solista, alcune delle sue composizioni più caratteristiche e moderne, con un ottimo Paul Lay a fargli da sfondo e contrappunto. Musica contemporanea di cui il clarinetto basso esalta quel sentimento nostalgico dolente di tango, già proprio del bandoneon , e richiama vorticose danze popolari.

“African wind” la composizione d’apertura, contenuta nell’ultimo album Mp85, in versione solo legno e piano, è un volo di note, un fringuellare poetico, vivace e intenso. Il vento caldo dell’Africa pare sorgere a tratti in questo brano di grande forza immaginifica e narrativa. Ma il clarinetto racconta e parla per tutto il concerto, col suo timbro suadente o con dei guizzi acuti o con dei soffi all’imboccatura. Come in Desertown, altro pezzo dell’ultimo lavoro, che narra di città deserte sommerse dai polveroni sollevati dal vento.

Libera, vivace, senza paura di confronti, determinata e così originale, la personalità musicale di Portal vien fuori tutta. Tecnica sopraffina, inarrivabile. Va in assolo, in contrappunto, scivola e batte il tempo, suona nella cassa armonica del piano, commenta i brani col pubblico in francese “perché la musica non sono solo note” e chi c’è, c’è. Lui va avanti. Il seppur ottimo Paul Lay, sempre all’altezza, deve concentrarsi parecchio per stare al passo e alla fine del concerto, dopo i bis, i saluti ed i ringraziamenti, lascia il palco.

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