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Giornata della memoria, il monito del prefetto: "Restiamo vigili"

Riflessione su teoria del complotto e stereotipi, perché non accada mai più.

Giornata della memoria, il monito del prefetto: "Restiamo vigili"

L'intervento del prefetto Clemente Di Nuzzo

“Verso lo sterminio. La costruzione del capro espiatorio nella Germania nazista” è il titolo della prolusione del professor Claudio Vercelli con cui l’Archivio di Stato di Rovigo ha celebrato la Giornata della memoria, ieri pomeriggio, 24 gennaio, nell’ambito delle giornate "Insieme per la Shoah 2023" di Arci Rovigo. Dopo la presentazione a cura della direttrice dell’Archivio di Stato Maria Volpato, è intervenuto il prefetto di Rovigo Clemente di Nuzzo, che ha ribadito: “La Shoah interroga le nostre coscienze se possa succedere ancora e su questo dobbiamo essere sempre molto vigili”.

Claudio Luciano, ricercatore e storico, ha introdotto i lavori con una riflessione sulla “teoria del complotto, alla base della Shoah, strutturato nella costruzione di un capro espiatorio, perché la lunga tradizione antisemita non è tale da spiegare gli eventi nazisti”. Quindi Claudio Vercelli, docente universitario e ricercatore, ha iniziato col delineare un quadro storico europeo del periodo 1914-1945, quale premessa all’insorgere di ideologie e atteggiamenti di brutalizzazione, che porteranno alle leggi razziali (Norimberga, 1935) contro il popolo ebreo colpevolizzato come capro espiatorio del malcontento popolare, con l’inizio delle persecuzioni antisemite (Pogrom, es. la Notte dei cristalli, l’affaire Dreyfus…), sfociate successivamente nelle deportazioni ed eliminazione fisica.

Ha poi percorso i vari passaggi della costruzione di un capro espiatorio: a partire dagli “stereotipi e stigmatizzazioni che portano a svalutare la diversità deformandola fino a colpevolizzarla, sottolineando i rischi di atteggiamenti sbagliati, come il negazionismo, l’indifferenza e la debolezza delle democrazie”.

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