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Notte d'inferno

Strage in Israele: sette morti

Nel "Giorno della memoria" un violento attentato sconvolge lo stato ebraico. Ucciso l'attentatore: era un palestinese

Attentato in Israele

L'attentato in Israele

La Jihad islamica ha rivendicato l'attentato che nella serata di oggi (venerdì 27 gennaio) ha causato almeno sette morti nel quartiere ortodosso di Gerusalemme. La sparatoria è avvenuta davanti a una sinagoga nel quartiere di Neve Yaakov, a Gerusalemme. L'autore dell'attentato è un palestinese residente nel campo profughi di Shuafat. Lo ha detto il capo della polizia di Gerusalemme secondo cui l'uomo ha sparato davanti alla sinagoga mentre i fedeli uscivano dopo la preghiera del venerdì e poi è scappato a bordo di una vettura.

Raggiunto dagli agenti ha sparato ai poliziotti prima di essere colpito e ucciso. 

Dopo l'attacco - come spiegano i corrispondenti dallo stato ebraico -  si sono viste scene di festa nella Striscia di Gaza. 

"E' stato un atto di terrore, ancora più orrendo nel giorno in cui commemoriamo la Shoah. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alle vittime e ai loro cari", ha commentato con un tweet il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

L'attentato è arrivato dopo una notte di tensione, con razzi lanciati da Gaza verso Israele e la risposta dell'aviazione di Tel Aviv, in seguito agli scontri di Jenin in Cisgiordania, dove nove palestinesi sono rimasti uccisi in un raid dell'esercito israeliano impegnato in una "operazione antiterrorismo". 

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