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ADRIA

Abbandoni e degrado a Bottrighe

Ermes Bolzon: “Le zone umide vanno tutelate”

Abbandoni e degrado a Bottrighe

Ermes Bolzon segnala anche un automezzo abbandonato classificato come rifiuto speciale pericoloso

Legambiente esprime un giudizio positivo sull’amministrazione Barbierato per quanto riguarda le politiche ambientali, ma non nasconde alcune situazioni in cui si poteva e si può ancor oggi fare di più e meglio. E’ quanto espresso da Ermes Bolzon, presidente del circolo Adria-Delta del Po dell’associazione ambientalista, intervenuto nel recente incontro a Bottrighe con il sindaco e la cittadinanza.

Nel ricordare che il 3 febbraio è la “Giornata nazionale delle zone umide” Bolzon ha focalizzato l’attenzione “su un’area identificata come area umida nel Pat e soggetta a diversi vincoli di salvaguardia, vincoli che il comune ha imposto, ma non fa rispettare. L’area non è assolutamente tutelata dal comune stesso, in spregio a quegli stessi strumenti urbanistici e regolamenti di cui si è dotato: il riferimento è alle cosiddette vasche Gianola”.

A questo punto ha dato lettura della risposta di un dirigente di Palazzo Tassoni. “Valutato nuovamente – si legge nella lettera - che le suddette norme urbanistiche sia approvate che adottate, al momento, pur stabilendo delle prescrizioni e delle direttive sul mantenimento delle invarianti, non stabiliscono alcuna indicazione in termini di vigilanza dei siti individuati nel Pat”.

Allora Bolzon ha insistito nel dire che “se nel Pat c'è scritto che l'area è invariante di natura ambientale e zona umida, allora non può essere ridotta di estensione. Magari non è espresso l'importo della sanzione, ma non che in quell'area posso fare quello che voglio, anche se l'ho acquistata. Ci tengo a precisare – ha proseguito - che in precedenza altri funzionari avevano espresso il loro diniego alla coltivazione dell’area, e, nel passato, era intervenuta la stessa Polizia locale. Aggiungo che nell’area è presente un veicolo in stato di abbandono, un rifiuto speciale pericoloso, la cui gestione è normata da diversi articoli di legge, tra cui l’art. 255 del Tua. Pertanto la gestione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi è un reato penale”.

Va ricordato che Legambiente ha segnalato l’esistenza nel territorio comunale di altri automezzi abbandonati.

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