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Rovigo

L'appello: "Una pietra d'inciampo per ricordare i soldati internati"

I familiari degli "Imi" chiedono un riconoscimento alla memoria di chi rifiutò di collaborare col nazismo.

L'appello: "Una pietra d'inciampo per ricordare i soldati internati"

Pietre d'inciampo: anche i familiari degli "Imi" rivendicano il ricordo per i loro cari

I familiari degli italiani internati chiedono le pietre d’inciampo. Nei giorni scorsi, alcuni famigliari dei “Decorati internati militari italiani”, hanno lanciato un appello a tutti i polesani che hanno avuto parenti che hanno ricevuto la medaglia d’onore in memoria di un congiunto Imi. (Internati militari italiani).

L’iniziativa è partita da Patrizia Rava e Evelyn Vigato, rispettivamente figlia e pronipote di militari italiani internati e decorati. Patrizia, è figlia di Dino, classe 1923, ex Imi, catturato l’8 settembre 1943 e deportato in Germania, Stammlager XIII di Norimberga, fino alla liberazione dell’Italia. Insignito di medaglia il 27 gennaio 2014 dalla Presidenza della Repubblica, a Roma. Evelyn, è pronipote di Giulio Rizzi, insignito di Medaglia il 27 gennaio 2023 dal prefetto di Rovigo; catturato il 9 settembre 1943 al fronte greco-albanese e deportato nei campi di internamento in Germania. Morto in prigionia per tubercolosi il primo maggio 1945.

Patrizia ed Evelyn si sono incontrate il 27 gennaio scorso, in occasione della commemorazione per la Giornata della memoria. Patrizia ha accompagnato il padre centenario ed Evelyn ha ricevuto la medaglia in onore di Giulio Rizzi. In quell’occasione, entrambe hanno maturato l’idea di un gesto concreto per ricordare tutti gli Imi. della provincia. E’ stata quindi formulata la richiesta di intitolazione di una pietra di inciampo o di una targa a Rovigo, a ricordo di quei giovani polesani. La richiesta è stata poi inoltrata al Comune di Rovigo, agli assessorati della toponomastica e alla cultura. “

La normativa sulla privacy rende difficoltoso ritrovare i famigliari che hanno ricevuto la medaglia per i loro cari. Patrizia ed Evelyn fanno un appello a tutti i famigliari dei decorati per poter implementare il numero dei richiedenti e per poter organizzare compiutamente l’iniziativa - spiegano le due donne - Il sacrificio dei giovani di allora sta lentamente emergendo con sempre maggiore forza e chiarezza. Altre amministrazioni hanno dedicato un luogo, in memoria di quei fatti e degli Imi. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del settantesimo anniversario della liberazione, il 25 aprile, ha affermato tra l'altro, che ‘alla lotta di liberazione è finalmente pienamente riconosciuto l'apporto decisivo dei 600mila soldati, internati nei campi di concentramento perché negarono ogni collaborazione agli occupanti, intendendo con questo loro atto di compiere un dovere verso l'Italia’”.

Per questo Patrizia e Evelyn hanno deciso di lanciare un appello ai familiari dei decorati chiedendo di essere contattate “con messaggio Whatsapp al numero 339 3173060, lasciando scritte le proprie generalità, il comune di residenza , il nome del famigliare decorato ed eventuale mail, e poi saranno ricontattati”.

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