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Balneari

Gestione delle spiagge, gare quasi inevitabili

La sentenza della Corte Europea: senza i bandi l'Italia rischia una maxi multa

Imbrelloni in spiaggia

Ombrelloni in spiaggia. Quale futuro?

Un nuovo stop al governo sulla proroga delle concessioni per i balneari. E questa volta suona molto come un ultimatum.

"Le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente", scrive la Corte di Giustizia dell'Unione europea pronunciandosi sul ricorso dell'Autorità garante della concorrenza contro il Comune di Ginosa, un piccolo comune della costa tarantina per il quale sarebbero le norme nazionali ad avere la meglio su quelle europee. "I giudici nazionali e le autorità amministrative sono tenuti ad applicare le norme pertinenti di diritto dell'Unione", affermano i giudici.

Se il governo dovesse dunque decidere per una nuova proroga scatterebbe la via dell'infrazione e di una maxi-multa all'Italia.  Cosa che il governo Meloni intende assolutamente evitare al punto che ci sarebbe la rassicurazione della premier di una soluzione all'annoso caso "in tempi rapidi", anche perché sul tavolo c'è il nodo della terza tranche dei finanziamenti del Pnrr che l'Italia rischia - in parte - di perdere.

E per i balneari potrebbe davvero essere un problema di quelli che mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle imprese (Leggi l'articolo).

Insomma: per la gestione delle spiagge il tempo delle gare, seppure con tutte le tutele del caso per i concessionari, sembra avvicinarsi. 

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