VOCE
ANNIVERSARI
25.03.2025 - 16:31
Attorno alla maestosa statua della Vergine, situata di fronte alla storica stazione ferroviaria di Santa Lucia, si dispiegano eleganti gigli bianchi, delicati iris azzurri e un tocco di passionali rose rosse. Questi fiori rappresentano il tributo rispettoso delle Scuole Grandi, dell'Arciconfraternita della Misericordia e della Città di Venezia in occasione della solenne ricorrenza dell'Annunciazione del Signore e del "Dies Natalis" di Venezia.
Secondo il Chronicon Altinate dell'XI secolo, infatti, la fondazione di Venezia ha avuto luogo il 25 marzo del 421, con la consacrazione della chiesa di San Giacometo situata sulla Riva Alta presso l'attuale Canal Grande. La data non è casuale: sul finire di marzo la Chiesa celebra la festa dell'Annunciazione a Maria, da parte dell'Arcangelo Gabriele, della nascita del Signore. Ancor prima del patrono san Teodoro (Todaro), seguito poi da san Marco con l'arrivo delle spoglie da Alessandria d'Egitto, la devozione mariana è stata sempre al centro della vita culturale e artistica della neonata città. Se si guardano i simboli più famosi della laguna, come il ponte di Rialto, Palazzo Ducale, la basilica della Salute e anche la punta del campanile "el paròn de casa", come lo chiamano i veneziani, ci si accorge infatti che rimandano, nelle sculture, al tema dell'Annunciazione, un modo con il quale Venezia ha sempre chiesto la protezione dal cielo. Questo momento storico segna simbolicamente la nascita di una città che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo.
Il consigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto, ha voluto focalizzare l'attenzione sulla continuità storica di Venezia, enfatizzando: "Il 25 marzo è una data di fondamentale importanza, un pilastro per testimoniare e dichiarare la continuità del nostro passato. Attraverso celebrazioni come queste, non solo preserviamo una tradizione, ma impartiamo anche un insegnamento: Venezia perdura come esempio per le altre culture. Questo giorno rappresenta un'opportunità per le nuove generazioni, che devono continuare su questo cammino."
La cerimonia è culminata con un momento di raccoglimento e di preghiera, guidato dal patriarca Francesco Moraglia, alla presenza delle autorità cittadine.
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