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CRONACA

Furto shock al Louvre

Rubati i gioielli di Napoleone, scoppia la polemica sulla sicurezza dei musei francesi

Furto shock al Louvre

Un colpo fulmineo, sette minuti appena, e otto preziosi gioielli della corona di Francia sono spariti dal museo del Louvre. Il furto, compiuto da quattro uomini mascherati e vestiti da operai con gilet gialli, è stato definito da molti “l’onta della Francia”.

Secondo la ricostruzione della Gendarmerie, i ladri sono entrati nel museo domenica mattina, tra le 9.30 e le 9.40. Arrivati a bordo di due scooter e di un furgone dotato di montacarichi, hanno raggiunto la Galleria di Apollo, al primo piano dell’ala Denon, dove sono custoditi i Diamanti della Corona. Hanno forzato una finestra con una sega circolare, infranto due teche e portato via i gioielli, per poi fuggire in meno di dieci minuti.

Poco dopo, nei pressi del museo, è stata ritrovata la corona dell’imperatrice Eugenia, danneggiata ma ancora integra, con 1354 diamanti e 56 smeraldi. Gli altri otto pezzi sottratti sono considerati di inestimabile valore storico.

Tra i gioielli rubati figurano la tiara di Eugenia, con quasi duemila diamanti, e la collana di zaffiri di Maria Amelia e Ortensia di Beauharnais, madre di Napoleone III. Secondo gli esperti, i pezzi sono troppo riconoscibili per essere venduti legalmente e potrebbero essere stati rubati su commissione o destinati al mercato nero delle pietre preziose.

Le indagini ipotizzano la presenza di un basista interno, qualcuno che conoscesse turni e telecamere. Il furto, avvenuto in un momento di ridotta vigilanza, ha sollevato gravi dubbi sulla sicurezza del Louvre.

Didier Rykner, critico d’arte, ha rivelato che l’allarme della finestra era stato disattivato un mese fa perché scattava per errore: “È stato forse riattivato, ma evidentemente non ha funzionato”, ha dichiarato. Inoltre, il furgone dei ladri, parcheggiato contromano davanti a un falso cantiere, non ha destato sospetti: un dettaglio che lascia perplessi gli inquirenti.

La Galleria di Apollo, voluta da Luigi XIV, ospita circa 800 gemme della collezione reale. L’ultimo furto registrato al Louvre risaliva al 1998. Negli ultimi mesi, altri musei francesi hanno subito colpi simili, come quello al Museo di Storia Naturale di Parigi, dove sono state rubate pepite d’oro per 6 chili.

La vicenda ha scatenato anche una dura polemica politica. Marine Le Pen ha parlato di “onta nazionale”, mentre Jordan Bardella ha denunciato “la disintegrazione dello Stato”. Il presidente Emmanuel Macron ha promesso che “i colpevoli saranno catturati e le opere recuperate”.

A indagare sono ora sessanta agenti della Brigata Anti-Banditismo e dell’Ufficio Centrale per la Lotta al Traffico di Beni Culturali. Resta intanto la domanda che inquieta la Francia: dove finirà il tesoro di Napoleone?

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