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CRONACA

Pedofilia nella Chiesa, 4.600 abusi dal 2000

Mancanza di trasparenza delle diocesi. Il Vaticano ammette: “Impegno ancora insufficiente”

Abusi nella Chiesa, 4.600 vittime in Italia dal 2000

Sono 4.623 le persone molestate da sacerdoti o figure legate alla Chiesa cattolica in Italia negli ultimi venticinque anni. Di queste, 4.451 erano minorenni al momento dei fatti. A rivelarlo è l’ultimo rapporto pubblicato da Rete l’Abuso, l’associazione che da anni raccoglie testimonianze e dati sugli abusi clericali nel Paese.

Dal 2000, l’associazione ha censito 1.106 sacerdoti sospettati di abusi, ma solo 76 di loro sono stati sottoposti a processi canonici. Gli esiti, secondo quanto documentato, restano in gran parte blandi o opachi: 17 preti sono stati temporaneamente sospesi, 7 trasferiti in altre parrocchie, 18 ridotti allo stato laicale o dimessisi volontariamente. In cinque casi, gli imputati si sono tolti la vita.

Diocesi silenti e risposte mancate

Lo studio denuncia anche la scarsa collaborazione delle diocesi italiane con le autorità ecclesiastiche. Solo 81 delle 226 diocesi hanno risposto al questionario inviato dalla Commissione Vaticana per la protezione dei minori, che ha poi definito “insufficiente” l’impegno della Chiesa italiana nel prevenire e contrastare gli abusi.

Il monito del Papa

Nei giorni scorsi, Papa Leone XIV ha incontrato per la prima volta un gruppo di vittime di abusi da parte del clero, invitando i nuovi vescovi a non occultare le accuse e a collaborare con le autorità civili. Un appello che prosegue la linea avviata da Papa Francesco, ma che, secondo le associazioni delle vittime, non si è ancora tradotto in riforme strutturali e trasparenza reale.

Un’emergenza morale ancora aperta

La pedofilia nel clero resta una ferita profonda per la Chiesa cattolica. Come sottolinea Rete l’Abuso, molti sacerdoti accusati non sono mai stati allontanati dalle proprie parrocchie, e i procedimenti interni in Vaticano continuano a svolgersi nel segreto, senza conseguenze effettive.

Lo Stato italiano, dal canto suo, non è mai intervenuto in modo deciso, lasciando che la gestione della crisi restasse in larga parte nelle mani delle stesse istituzioni ecclesiastiche.

A più di vent’anni dallo scoppio dei primi scandali, il messaggio del rapporto è netto: una Chiesa che predica l’amore ma protegge i colpevoli ha smarrito non solo la propria autorità morale, ma anche la propria umanità.

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