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SALUTE A TAVOLA
20.11.2025 - 18:00
Gli alimenti ultraprocessati (AUP) potrebbero avere effetti dannosi su tutti i principali organi del corpo umano. A rivelarlo è una serie di ricerche pubblicate su The Lancet e riportate dal Guardian, che collegano questi prodotti a un rischio più elevato di obesità, malattie cardiache, diabete di tipo 2, depressione e altre patologie.
Gli AUP includono cibi industriali che contengono aromi, coloranti, emulsionanti e altre sostanze di sintesi. Appartengono a questa categoria:
cibi precotti;
carne in scatola;
patatine confezionate;
bibite gassate;
snack vari.
Sono prodotti molto appetibili, ricchi di calorie e poveri di nutrienti, spesso pensati per incentivare il consumo ripetuto.
Secondo gli esperti, l’aumento del consumo di questi alimenti deriva da diete povere di nutrienti e ricche di prodotti industriali.
Il professor Carlos Monteiro, dell’Università di San Paolo, afferma:
«Gli alimenti ultraprocessati danneggiano tutti i principali organi e sistemi del corpo umano. Le prove mostrano che non siamo biologicamente adatti a consumarli».
Un’assunzione elevata sarebbe associata allo sviluppo di una o più malattie croniche, fisiche o mentali.
Il consumo di AUP sta rimodellando le abitudini alimentari mondiali, sostituendo cibi freschi e minimamente lavorati.
Monteiro sottolinea che questa espansione è favorita da grandi multinazionali, che investono in strategie commerciali aggressive e lobby politiche volte a ostacolare norme più severe sulla salute pubblica.
Tra le misure suggerite per proteggere i consumatori:
obbligo in etichetta degli ingredienti indicatori di ultraprocessazione, al pari di grassi, zuccheri e sale;
restrizioni di marketing, soprattutto nelle pubblicità rivolte ai bambini;
stop agli AUP in luoghi pubblici come scuole e ospedali;
limiti alla vendita nei supermercati.
Il professor Barry Popkin invoca un’azione rapida:
«Serve maggiore trasparenza nelle etichette e interventi forti per tutelare la salute pubblica».
Le ricerche concordano: senza politiche mirate, gli alimenti ultraprocessati continueranno a rappresentare una minaccia crescente per la salute globale.
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