VOCE
SALUTE A TAVOLA
24.11.2025 - 21:30
Ogni giorno, nella cucina di casa, compiamo gesti che possono sembrare banali ma che hanno un impatto diretto sulla sicurezza alimentare. Non tutti, però, sanno rispondere correttamente a domande semplici: ogni quanto si cambiano le spugnette? Le uova dove vanno conservate? È sicuro scongelare il cibo a temperatura ambiente?
Dalle risposte al questionario “Mangiasicuro!”, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del progetto SAC (Sicurezza alimentare casalinga), emergono errori comuni legati a scadenze, igiene e conservazione. E, soprattutto, scarsa consapevolezza dei rischi: dalla formazione dell’istamina nel pesce mal conservato alla presenza di acrilammide, sostanza cancerogena prodotta dalla cottura ad alte temperature di alimenti ricchi di amido, come pane e patate.
Secondo l’ISS, la via alimentare è uno dei principali canali attraverso cui veniamo esposti a pericoli microbiologici e chimici. Le dimensioni globali dell’industria alimentare, i processi produttivi e i fattori ambientali rendono la filiera vulnerabile.
L’OMS stima che un terzo delle malattie cardiovascolari e tumorali potrebbe essere prevenuto con una corretta alimentazione e che 600 milioni di persone ogni anno si ammalano per aver consumato cibo non sicuro.
I contaminanti possono:
arrivare dall’ambiente,
formarsi durante la lavorazione,
essere residui di pesticidi o farmaci veterinari,
essere naturalmente presenti, come le micotossine nei prodotti contaminati da muffe.
Le superfici antiaderenti graffiate possono rilasciare sostanze nocive. Meglio cambiarle appena il rivestimento si rovina.
Vanno:
lavate dopo ogni uso,
disinfettate o immerse in acqua bollente per 5 minuti almeno una volta a settimana,
sostituite ogni mese.
Le uova nel loro contenitore, nel ripiano centrale.
I cotti sempre separati dai crudi.
Gli alimenti pronti al consumo in un ripiano dedicato.
Niente scongelamento a temperatura ambiente: va fatto in frigorifero, per rispettare la catena del freddo.
Usarne di diversi per crudi e cotti, oppure lavarli accuratamente prima di cambiare alimento.
Lavarlo diffonde i batteri sulle superfici della cucina. La cottura è l’unica fase che elimina i rischi.
Il pesce fresco va consumato rapidamente. Quello in scatola, una volta aperto, va tenuto in frigo e consumato presto: conservato male può produrre istamina, sostanza tossica.
Non tutto ciò che è “ready to eat” va realmente mangiato senza passaggi: seguire sempre le indicazioni.
Bruciare pane, patate e altri cibi amidacei aumenta la formazione di acrilammide, potenzialmente cancerogena.
Alternare alimenti, rispettare porzioni e frequenze, privilegiare vegetali e cereali integrali, consumare legumi almeno due volte a settimana.
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