VOCE
CRONACA
27.11.2025 - 18:30
La povertà in Italia non riguarda più soltanto chi un lavoro non ce l’ha. Sempre più spesso colpisce anche chi un impiego ce l’ha, ma non riesce comunque a sostenere spese essenziali come affitto, bollette, scuola o cure. È il volto dei working poor, i “lavoratori poveri” che stanno aumentando in tutto il Paese e che in Veneto trovano la loro concentrazione più alta.
Secondo i dati dell’Osservatorio Antoniano, quasi il 39% dei lavoratori che chiedono aiuto pur avendo un impiego vive proprio in Veneto. Un dato che colpisce perché arriva da una delle regioni più produttive e solide d’Italia, dove il lavoro non è più garanzia di stabilità economica. Il crescente numero di persone che si rivolgono alla rete francescana Operazione Pane mostra infatti quanto il confine tra reddito e fragilità si stia assottigliando.
Nel 2025, a livello nazionale, i working poor che chiedono aiuto sono aumentati del 4%, ma in Veneto l’incremento è molto più marcato, spinto da stipendi insufficienti, precarietà e un potere d’acquisto eroso.
Giovani e famiglie sole
A crescere non sono solo i lavoratori: aumenta soprattutto la quota di giovani tra i 18 e i 30 anni, che in Veneto registra un +38% in un solo anno. La regione diventa così la seconda in Italia per presenza di under 30 in difficoltà (21% del totale nazionale), segno di un’insicurezza che coinvolge ormai anche chi dovrebbe trainare il futuro.
In forte aumento anche le famiglie monogenitoriali (+50%) e i nuclei italiani che chiedono aiuto (+23%). Sale dell’8% il numero di minori coinvolti. Molto spesso sono madri sole con figli a rivolgersi ai centri di ascolto, evidenziando una fragilità familiare sempre più evidente.
Diminuiscono invece le persone senza dimora (-40%), confermando che oggi la povertà non coincide più necessariamente con la mancanza di una casa, ma piuttosto con l’assenza di stabilità economica.
Oltre duemila pasti al giorno
Il bisogno cresce e le mense rispondono. Nel 2025 la rete di Operazione Pane ha distribuito in media 2.170 pasti al giorno, +7% rispetto all’anno precedente. Guardando al periodo 2023–2025, l’aumento complessivo è del 36%.
Un dato che racconta una domanda crescente e continua. «Dietro ogni numero c’è una persona», ricorda Fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano. «Non offriamo solo pasti: costruiamo relazioni, restituendo fiducia a chi l’ha persa».
Il Veneto rimane una regione ricca e produttiva, ma oggi è anche lo specchio di un’Italia che lavora, fatica e spesso non basta a se stessa. Comprendere questo fenomeno significa guardare oltre le percentuali: riconoscere che la povertà non è ai margini, ma dentro la vita quotidiana di molti.
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