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CRONACA

4 lavoratori veneti su 10 sono poveri

Stipendi insufficienti e precarietà spingono anche chi lavora verso la povertà

4 lavoratori veneti su 10 sono poveri

La povertà in Italia non riguarda più soltanto chi un lavoro non ce l’ha. Sempre più spesso colpisce anche chi un impiego ce l’ha, ma non riesce comunque a sostenere spese essenziali come affitto, bollette, scuola o cure. È il volto dei working poor, i “lavoratori poveri” che stanno aumentando in tutto il Paese e che in Veneto trovano la loro concentrazione più alta.

Secondo i dati dell’Osservatorio Antoniano, quasi il 39% dei lavoratori che chiedono aiuto pur avendo un impiego vive proprio in Veneto. Un dato che colpisce perché arriva da una delle regioni più produttive e solide d’Italia, dove il lavoro non è più garanzia di stabilità economica. Il crescente numero di persone che si rivolgono alla rete francescana Operazione Pane mostra infatti quanto il confine tra reddito e fragilità si stia assottigliando.

Nel 2025, a livello nazionale, i working poor che chiedono aiuto sono aumentati del 4%, ma in Veneto l’incremento è molto più marcato, spinto da stipendi insufficienti, precarietà e un potere d’acquisto eroso.

Giovani e famiglie sole

A crescere non sono solo i lavoratori: aumenta soprattutto la quota di giovani tra i 18 e i 30 anni, che in Veneto registra un +38% in un solo anno. La regione diventa così la seconda in Italia per presenza di under 30 in difficoltà (21% del totale nazionale), segno di un’insicurezza che coinvolge ormai anche chi dovrebbe trainare il futuro.

In forte aumento anche le famiglie monogenitoriali (+50%) e i nuclei italiani che chiedono aiuto (+23%). Sale dell’8% il numero di minori coinvolti. Molto spesso sono madri sole con figli a rivolgersi ai centri di ascolto, evidenziando una fragilità familiare sempre più evidente.

Diminuiscono invece le persone senza dimora (-40%), confermando che oggi la povertà non coincide più necessariamente con la mancanza di una casa, ma piuttosto con l’assenza di stabilità economica.

Oltre duemila pasti al giorno

Il bisogno cresce e le mense rispondono. Nel 2025 la rete di Operazione Pane ha distribuito in media 2.170 pasti al giorno, +7% rispetto all’anno precedente. Guardando al periodo 2023–2025, l’aumento complessivo è del 36%.

Un dato che racconta una domanda crescente e continua. «Dietro ogni numero c’è una persona», ricorda Fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano. «Non offriamo solo pasti: costruiamo relazioni, restituendo fiducia a chi l’ha persa».

Il Veneto rimane una regione ricca e produttiva, ma oggi è anche lo specchio di un’Italia che lavora, fatica e spesso non basta a se stessa. Comprendere questo fenomeno significa guardare oltre le percentuali: riconoscere che la povertà non è ai margini, ma dentro la vita quotidiana di molti.

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