VOCE
L'EMERGENZA
29.04.2020 - 20:26
Nicola Brugiolo
“Tutti ci eravamo illusi di una ripartenza in grande stile, anche se ho più volte ripetuto che dal primo giugno le serrande non si sarebbero alzate. E l’ho sempre detto non per mia invenzione, ma considerando le notizie ricevute dalla Regione del Veneto e dall’assessore regionale Federico Caner. E quello che penso l’ho detto in più video che ho inserito nella mia pagina facebook”. A parlare è Nicola Brugiolo, presidente dell’associazione “Amare Rosolina”.
Brugiolo, infatti, tutti i giorni fa una diretta intitolata “Non sarà più come prima”, dove si confronta con dei politici. “Ora bisogna essere coscienti che la stagione turistica è terribilmente compromessa e che in certi casi si verifichi che l’impresa sia inferiore alla resa - precisa il presidente - Da un certo punto di vista, posso anche capire il presidente del consiglio Giuseppe Conte, perché facendo aprire dei comparti produttivi si potrebbe correre il rischio di un’impennata dei contagi. E questo sarebbe ancora peggio. Mi aspettavo però che dicesse la frase: ‘Quando potrete riaprire avrete questo tipo di aiuti’. Ad esempio, nelle forniture elettriche, pagare solo il consumo dell’energia e non tutto il resto”.
Brugiolo spiega anche che, visto che molte attività stagionali non hanno ancora la famosa cassa elettronica, il presidente Conte potrebbe far slittare l’obbligo di affrontare questa inutile spesa. Poi dice che ci vorrebbe la detassazione totale sulle assunzioni dei dipendenti nel periodo stagionale.
“In questa situazione disastrosa, solo per il fatto che ci sia qualcuno che dà del lavoro - aggiunge - lo stato dovrebbe intervenire nell’aiutare senza far pagare le tasse. Quello che mi tormenta e che mi fa male al cuore è la situazione che si verrà a creare a Rosolina Mare e in tutto il Delta del Po. Il problema non è solo adesso, ma soprattutto a settembre”.
Brugiolo sottolinea che a settembre la stagione finirà e che nel territorio ci saranno aziende che non avranno guadagnato nulla, anzi che ci avranno rimesso. “Ci saranno persone senza lavoro stagionale e senza la disoccupazione invernale – continua - In più le imprese non faranno investimenti invernali e quindi non ci saranno posti di lavoro per coloro che, durante l’inverno, si adoperano per lavorare nelle località turistiche. Qui al mare siamo tutti molto sconfortati e preoccupati. Non c’è un motivo di vedere una sola speranza. La stagione 2020 entrerà nella storia del turismo della nostra costa”.
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