VOCE
Occhiobello
25.05.2020 - 20:39
Mercatone Uno, un futuro che non ha ancora certezze, sia per quanto riguarda i lavoratori, sia per quanto riguarda gli immobili in cui aveva sede il punto vendita della catena italiana di grandi magazzini.
E’ di pochi giorni fa la notizia che è stata accordata la proroga di sei mesi nell’amministrazione straordinaria, con la conseguenza di altri sei mesi di ammortizzatori sociali per i dipendenti. Era una realtà importante per l’Alto e il Medio Polesine. Ma non solo. “Stanno vendendo all’asta tutto quello che è contenuto nei capannoni di Santa Maria Maddalena per raccogliere risorse utili a pagare quei fornitori che non sono stati pagati - spiega il sindaco di Occhiobello Sondra Coizzi - Si tratta dei prodotti in vetrina, sugli scaffali, merce come mobili, elettrodomestici, casalinghi ed altro, che magari interessano le aziende del settore”.
Per quanto riguarda gli immobili, in cui si trovava il Mercatone Uno, il primo cittadino spiega: “Purtroppo, non mi risulta che siano oggetto di interesse per un acquisto da parte di altre società. Al contrario di altri punti vendita di Mercatone Uno in Italia, come ad esempio quello di San Giuseppe di Comacchio, quello di Santa Maria Maddalena, a quanto mi risulta, non ci dovrebbero essere proposte di acquisto da parte di società che vendono prodotti come quelli del Mercatone uno”.
La sede che insisteva sul territorio comunale di Occhiobello occupava una quarantina di dipendenti, gran parte dei quali (26 o 27 unità) erano residenti di Occhiobello e Santa Maria Maddalena; gli altri provenivano da paesi polesani vicini, come Stienta, Castelguglielmo, Ficarolo, Lendinara e Badia, qualcuno anche da Ferrara. “Sono in contatto con qualcuno di coloro che lavorava lì - aggiunge Sondra Coizzi - so che la maggior parte è ancora in attesa, alla ricerca di un’occupazione”. “E’ chiaro che, come sindaco, mi auguro che ci sia interesse, da parte di acquirenti, per i capannoni e il punto vendita in cui si trovava il Mercatone Uno - spiega Sondra Coizzi - per poter dare ancora lavoro al territorio”.
Ma Occhiobello non è solo Mercatone Uno, c’è anche l’Outlet. “Ci sono contatti frequenti con i vertici dell’Outlet - precisa il sindaco di Occhiobello - per quanto riguarda la ripartenza futura, si è in fase di risoluzione delle importanti questioni e delle procedure relative alla precedente gestione e, solo dopo che sarà stata messa una pietra tombale su queste ultime, il nuovo proprietario, che è una società canadese, investirà adeguate risorse per una ripartenza e un rilancio del complesso, in modo da poter pensare ad una nuova storia dell’Outlet, in tutti i sensi”.
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