VOCE
IL DISTRETTO DELLA GIOSTRA
27.05.2020 - 21:16
Il via libera all’apertura di parchi tematici e di divertimento (ovvero giostre, spettacoli viaggianti, acquatici e avventura) è un passo in avanti verso la normalità, ma non è certo il momento di cantar vittoria. Infatti, uno dei settori più colpiti dal lockdown, generato dall’emergenza Coronavirus, rimane indubbiamente quello del divertimento, in particolare chi si occupa di costruire le attrazioni e le giostre per parchi o luna park nelle fiere, con tutto l’indotto che ne deriva.
Stiamo parlando quindi di un settore molto importante in Polesine, quello del Distretto della giostra, che si colloca soprattutto in Alto Polesine. Infatti, i sei comuni del Distretto sono Melara, Bergantino (questi due per il 90%), Castelnovo Bariano, Calto, Castelmassa e Ceneselli.
L’analisi sul punto è di Franco Cestonaro, coordinatore del Distretto della giostra per la Cna, che raggruppa le aziende di costruttori e venditori di attrazioni e giostre.
“Teoricamente si dovrà riaprire, ma tutto è vincolato al rispetto delle procedure e dei protocolli siglati a livello nazionale, nella conferenza stato-regioni - dice Cestonaro - stiamo parlando dell’obbligo del distanziamento sociale e dei dispositivi di protezione individuale, come mascherine e tutto quello che serve per l’igienizzazione. Chi sale in una giostra, deve farlo in sicurezza. Non è semplice da attuare, ma è necessario il rispetto delle regole per evitare il contagio”. Dunque, “sono positive le riaperture perchè si riparte, si muove l’economia, ma si raccomanda attenzione”.
Il coordinatore del Distretto della giostra precisa: “I costruttori di attrazioni sono ancora in difficoltà, perchè il loro mercato è per il 98% all’estero, ma il mondo adesso è fermo. Per quanto riguarda i gestori di parchi del divertimento itineranti nelle sagre, nelle fiere, nei paesi è certamente positiva la riapertura. Ma è diverso per chi si occupa di costruire le attrazioni: in questo caso, il mercato è globale e la crisi è ancora forte a livello internazionale perchè mancano le commesse. Non si sa quando riapriranno i parchi del divertimento nel mondo”.
Il dato del calo degli ordini non è incoraggiante. “Si registra un calo di circa il 50% degli ordini rispetto al 2019 - spiega ancora Franco Cestonaro - Ciò provoca la pressante necessità di liquidità per le imprese. Il decreto rilancio non è immediatamente operativo e ciò non garantisce un sostegno effettivo alle imprese. A questo si aggiungono i ritardi dovuti al decreto liquidità. Pochi fatti da parte del governo: le imprese hanno bisogno di risposte rapide e concrete. Non ci si può permettere di perdere ulteriore tempo: ne va della vita delle imprese piccole, medie e grandi”.
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