VOCE
Il caso
29.08.2020 - 18:31
Marialaura Tessarin
L’assessore del Comune di Porto Viro, Marialaura Tessarin, candidata del Pd alle prossime elezioni regionali, è stata vittima di “hate speech”. Nel pomeriggio di ieri, dopo la pubblicazione di un post della Tessarin in cui pubblicizzava la propria candidatura, corredato dalla propria foto e dal simbolo del partito, si è innescata una tempesta di commenti di odio, disprezzo, derisione e insulti di vario genere verso la ragazza e la sua legittima scelta di essersi candidata con il Partito democratico.
Le frasi denigratorie, scritte in pubblico, sono state rivolte sia a lei che al partito di appartenenza, travalicando il limite del normale confronto politico tra avversari. Commenti del tipo: “vai a lavorare”, “vattene dal Veneto”, “torna a scuola” e altre brutte parole che per decoro non riportiamo.
A difesa della Tessarin però, l’intervento delle Democratiche venete che sui social hanno lanciato l’hashtag #siamotuttemarialaura.
“Non è una novità che le donne vengano offese - risponde Tessarin - prima di me è toccato ad altre mie colleghe alle quali va tutta la mia più sincera solidarietà. Sono stata offesa perché donna. E perché donna orgogliosamente di sinistra. Da anni, infatti, lavoro nel mio territorio per divulgare le mie idee e i miei valori progressisti di cui sono e sarò sempre convinta. Quello che mi spaventa di più non sono tanto le brutte parole rivolte a me, ci sono abituata, ma la consapevolezza di questo clima di odio e di intolleranza per chi ha idee diverse. Mi rendo conto che la diversità fa paura, allontana le persone, anziché essere valorizzata e considerata una risorsa. A pagarne il prezzo più alto sono sempre le donne, perché viste come un bersaglio facile secondo una malata visione misogina che purtroppo sta ancora alla base della nostra società”.
“Questi brutti episodi, si verificano spesso perché alcune persone si annoiano, sono frustrate e sfogano tutta la loro rabbia sui social per rivendicare la propria esistenza e sentirsi qualcuno: se non odi non sei nessuno - continua Tessarin - questa brutta esperienza mi ha lasciato due cose: la prima è la consapevolezza di non essere sola, infatti sono stata avvolta dall’abbraccio delle donne, le Democratiche della Conferenza Regionale sono prontamente intervenute in mia difesa con messaggi di sostegno e di solidarietà; le ringrazio una ad una e in particolare la portavoce regionale Raffaela Salmaso. Le Democratiche sono veramente una famiglia, insieme a loro io mi sento al sicuro”.
“La seconda è la mia profonda convinzione che il mio impegno per abbattere ogni tipo di discriminazione, da qui in avanti deve essere ancora più grande: si riparte, più forti di prima” conclude.
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