VOCE
Adria
08.09.2020 - 21:07
La scelta dell’amministrazione comunale di Adria di spostare la sede della Protezione civile da via Risorgimento e corso Mazzini, nei locali dell’ex tribunale insieme alla polizia locale e ai radioamatori, ha scatenato numerose polemiche.
L’origine di queste contestazioni sarebbe riconducibile al fatto che il consigliere Enrico Bonato, con delega alla Protezione civile, è candidato tra le fila del centrosinistra alle prossime elezioni regionali. Per questo motivo le opposizioni hanno subito accusato l’operazione come se fosse solamente una mossa elettorale. Il fulcro delle polemiche c’è stato quando il consigliere Bonato è stato invitato in ufficio dal sindaco di Adria, Omar Barbierato, per la rubrica “Un caffè con Omar”. Infatti, secondo le opposizioni, questa è stata l’unica volta in cui la rubrica è andata in scena nell’ufficio del sindaco, e quindi luogo istituzionale, al posto di svolgersi in un bar di paese. Di conseguenza Bonato è stato messo sotto accusa perchè avrebbe sfruttato un palcoscenico istituzionale per fare propaganda politica, con l’assenso del sindaco.
Non è però d’accordo il consigliere Enrico Bonato che ha ribattuto difendendosi dalle accuse ricevute. “Non abbiamo deciso oggi di spostare la sede della Protezione civile, questa operazione infatti fa parte di un processo che era iniziato anche prima del mio annuncio di candidatura. Un progetto a cui stavamo lavorando da tempo, la sede della Protezione civile era in una posizione periferica. Inoltre, era anche poco funzionale e con delle caratteristiche che non servivano ai nostri volontari e poco adatte al suo scopo. C’è stata poi l’urgenza, in questo periodo, di spostarla per le sue esigue dimensioni che non permettevano a troppe persone di stazionarvi senza creare assembramenti. Per rispettare le normative, quindi, siamo stati costretti a prendere una decisione rapida per risolvere la questione in fretta. In aggiunta a questi motivi, nell’ultimo periodo, è aumentato il numero dei volontari che è passato da 23 a 35 unità, era necessario quindi accelerare con i tempi ed eseguire questa operazione il prima possibile”.
Ha poi continuato il consigliere: “Sinceramente trovo molto sterili queste polemiche, e sono molto dispiaciuto che siano venute fuori. Quando sono stato ospite alla rubrica del sindaco non ho mai fatto riferimento alla mia figura come candidato al consiglio regionale. Ho solo comunicato ai cittadini una informazione di pubblica utilità in qualità di consigliere comunale. Non ho quindi mai tentato di strumentalizzare la vicenda. Sono rimasto molto infastidito da queste polemiche perché sono stati fatti discorsi che poco centrano con i fatti realmente accaduti. Mi dispiace, se avessi fatto riferimento alla mia posizione di candidato del centrosinistra alle regionali, avrei anche potuto capire qualche polemica. Ma ciò non è avvenuto, e quindi non ho compreso il motivo delle polemiche”.
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