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CHIOGGIA

“Futuro nero per i nostri binari”

Il sindaco Ferro: “Ipotesi concreta di passare il 20% del servizio ferroviario su gomma”. Alta tensione sulla linea Chioggia-Rovigo dopo l’incontro tra Regione e comuni interessati.

“Futuro nero per i nostri binari”

Alta tensione sulla linea Chioggia-Rovigo, il sindaco Ferro: “Futuro nero per i nostri binari”.

Il pessimismo deriva da un incontro online che si è tenuto tra la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, un tecnico della Regione e i sindaci dei comuni interessati dalla linea.

Oltre a Alessandro Ferro che rappresentava il territorio clodiense, erano presenti il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, il primo cittadino di Adria Omar Barbierato e Moreno Gasparini per il Comune di Loreo.

“Dal mio punto di vista, dopo il colloquio di oggi si certifica un futuro nero per la linea Chioggia-Rovigo, con l’ipotesi concreta, da parte della Regione, ipotesi che verrà sottoposta alla valutazione dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, di passare il 20% del servizio ferroviario su gomma, in quanto la linea presenta i dati economici, ovvero il rapporto costi ricavi, più problematici con meno corse e meno utenti rispetto alle altre”, spiega Ferro.

“Non solo la Regione punta ad investire altrove, lasciando il nostro territorio e le categorie economiche, penso ad esempio al porto, al palo - aggiunge - ma anche presenta delle contraddizioni, che ho fatto notare alla vicepresidente: perché privilegiare il trasporto su gomma, che vuol dire aggravare ulteriormente il traffico della Romea da e per Rovigo, e, al contempo, voler chiudere alcuni passaggi a livello per agevolare il passaggio dei treni? Quali treni? Forse anche il consigliere Dolfin saprà illuminarci in merito”.

Il primo cittadino di Chioggia lamenta la poca attenzione, a livello regionale, per il territorio clodiense. “E’ da decenni – conclude amaramente Ferro - che Chioggia chiede reali investimenti sulla ferrovia, anche in un’ottica ambientale e di alternativa alla Romea. I risultati in queste settimane sono sotto gli occhi di tutti: un cantiere, quello del ponte sul Brenta, necessario da una parte, dall’altra un servizio come la ferrovia possibile per alcuni cittadini delle frazioni, ma, ahimè, decisamente poco appetibile”.

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