VOCE
Taglio di Po
14.08.2018 - 18:05
Controlli a tappeto degli ispettori regionali in 37 strutture per anziani e disabili nell’intero territorio veneto. E un solo centro servizi non ha raggiunto gli standard fissati dagli ispettori, venendo dunque bocciata: si tratta di una struttura polesana, la residenza Madonna del Vaiolo di Taglio di Po.
Nulla da eccepire per quanto riguarda la qualità dell’assistenza agli ospiti: e questa, di per sé, è comunque una buona notizia. Le criticità rilevate, riferisce l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin che ha presentato gli esiti del monitoraggio insieme al presidente della Regione Luca Zaia, riguardano “la carenza di operatori nella copertura dei turni e la pulizia di alcuni ambienti”, risultata insufficiente.
Gli ambienti in questione, comunque, non sono le camere degli ospiti, ma spazi comuni: “I punti di debolezza - si legge nel report regionale - sono stati riscontrati verso la cura degli ambienti; in alcuni casi la pulizia generale è migliorabile (pavimenti, infissi, lavelli, cucina), degli arredi e nella cura delle aree esterne”.
“Sono già stati attivati tutti i correttivi necessari a migliorare i parametri di deficitarietà emersi, in modo da dare un servizi di standard elevato”, ha fatto sapere il sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero.
Tutti promossi, invece, gli altri tre centri polesani in cui, sempre venerdì, gli ispettori regionali si sono presentati a sorpresa: la Casa del Sorriso di Badia Polesine, per quanto riguarda l’assistenza agli anziani; e il Centro diurno dello stesso comune bassopolesano e il centro Gli Alberi di Gavello per l’assistenza ai disabili.
“Tutte le segnalazioni di criticità e inadempienza sono già state comunicate alle Ulss di competenza - ha detto ancora la Lanzarin - che, come già avvenuto a seguito delle precedenti ispezioni, provvederanno ad adottare i necessari provvedimenti e a monitorare il ripristino degli standard di qualità prescritti”.
Quello della settimana scorsa è stato il secondo controllo straordinario negli ultimi sei mesi, dopo quello alla vigilia di Pasqua, che aveva interessato 34 strutture residenziali per anziani, per un totale di 3.700 posti letto (10,9% del totale). Quella volta, era stato bocciato il Csa di Adria, mentre era risultato promossa la Casa Albergo di Lendinara.
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