VOCE
DOPO IL MALTEMPO
19.11.2019 - 18:47
“La spiaggia di Barricata è sparita. La Sacca di Scardovari devastata”. Con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia, questa mattina, ha descritto la situazione in Polesine, dopo il sopralluogo che - l’altro girono - lo ha portato ad atterrare a Porto Tolle, per incontrare il sindaco Roberto Pizzoli e rendersi conto di persona dei danni fatti dal maltempo.
“I danni sulla costa sono ingentissimi, anche se non ancora quantificati. Il Veneto è stato colpito a 360 gradi. Abbiamo chiesto un secondo commissario, oltre al sindaco Brugnaro che gestirà la situazione di Venezia e delle isole, per gestire la ricostruzione e il ripristino nei territori della regione massacrati da piene di fiumi, frane, dissesti e scomparsa di chilometri di spiaggia”, ha annunciato Zaia.
Che ha quindi elencato la situazione: “Devastata la costa, le spiagge ed il litorale - le parole di Zaia - numerose le frane e gli smottamenti che abbiamo registrato in montagna. Per dare un’idea, sono 50 i cantieri di Vaia che hanno subito danni. Misurina è rimasta isolata a lungo, strade chiuse nell’agordino ed il lago di Alleghe è arrivato a 6 centimetri dall’esondazione. Situazione devastante nel Veneto orientale. A Bibione 100mila metri cubi di spiaggia sono stati inghiottiti, distrutti i sottoservizi. Danni anche a Caorle ed Eraclea, a Jesolo oltre un chilometro di lungomare, verso la pineta, non esiste più. Poi c’è tutta la parte verso il Polesine. La spiaggia di Barricata è sparita, mentre la Sacca degli Scardovari è devastata. Su 70 cavane, 50 sono state distrutte, anche quelle che erano state appena ricostruite dopo Vaia”.
“In dieci giorni sono caduti dai 400 ai 700 millimetri di acqua - ha sottolineato Nicola Dell’Acqua, direttore dell’area tutela del territorio della Regione - si tratta della quantità che lo scorso anno si è registrata in 48 ore in occasione di Vaia. Il problema è rappresentato dall’ingrossamento dei fiumi in simultanea con l’alta marea che ha colpito pesantemente Venezia e le isole. Questo ha mandato in crisi la rete secondaria e provocato parecchi problemi in montagna, in particolare in alcuni cantieri di Vaia e nell’area nord-orientale”.
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