VOCE
SLOW TOURISM
18.05.2020 - 19:23
Lo studio conferma: movimenta un ammontare sempre maggiore di persone e di somme
Presentati i risultati del rapporto 2020 Isnart-Unioncamere e Legambiente sulle tendenze e l’economia del cicloturismo in Italia: possibile raggiungere i 26 milioni di cicloturisti in Italia nel 2020. Numeri molto importanti, per il Parco del Delta, che fa del turismo slow e green una priorità.
Un potenziale enorme, quello della mobilità in bicicletta, che avrà un ruolo fondamentale nell’immediato futuro e che può avere un effetto volano sul settore ciclo-viaggi dalle straordinarie potenzialità in considerazione del contesto paesaggistico e culturale del Po e il suo Delta.
I numeri evidenziati nel rapporto restituiscono l’immagine di un fenomeno uscito ampiamente dalla condizione di nicchia e che determina un impatto economico rilevante, e con enormi potenzialità di crescita.
“Nel 2019, il cicloturismo, comprendendo turisti italiani e stranieri - evidenzia lo studio - ha generato quasi 55 milioni di pernottamenti, corrispondenti al 6,1% del totale e generando una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro, pari al 5,6% del totale, di cui 3 miliardi generati dalla componente internazionali dei turisti. La spesa media giornaliera pro capite del cicloturista si attesta intorno ai 75 euro”.
“Le cifre del rapporto pubblicato - spiega il presidente dell’ente parco, Moreno Gasparini - dimostrano ancora una volta come il cicloturismo possa rappresentare una risposta utile alla crisi che stiamo attraversando. È utile, per le distanze e l'attività motoria che prevede, è utile dal punto di vista ambientale per dare risposte alla crisi climatica, è utile all'economia. E infine è utile per fare rete sui territori: niente meglio di un percorso cicloturistico connette attrattori e operatori favorendo quella virtuosa sinergia di cui il Paese ha bisogno”.
“Anche nel nostro territorio - prosegue la nota - lo sviluppo della Ciclovia Adriatica che coinvolge la via delle valli e l’anello della Donzella, così come la Ciclovia Vento che collega Torino a Venezia rappresentano due importanti spine dorsali di una più ampia offerta turistica e di accoglienza dell’intero territorio della Destinazione turistica Po e suo Delta”.
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