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PORTO VIRO

Familiari dalla parte degli operatori: "Serve più personale"

La lettera di un gruppo di familiari degli ospiti di Villa Tamerici

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I famigliari degli Ospiti di Villa Tamerici: preoccupati per i propri cari e solidali con i lavoratori chiedono alla Cooperativa l’impegno a trovare una soluzione. "Siamo una rappresentanza dei Famigliari degli Ospiti della Casa di Riposo Villa Tamerici di Porto Viro. Ritenendo vi sia uno stretto legame tra chi Lavora e il benessere dei nostri cari, siamo fortemente preoccupati per quanto sta succedendo tra i Lavoratori e la Cooperativa che gestisce la struttura".

"Ben conosciamo il grande lavoro svolto dal personale che li assistono e se non si comprende questo forte legame, non si comprende quanto e quando un’organizzazione deficitaria possa essere causa del superamento di quel limite dove, la stessa organizzazione, mina il benessere e diventa soggetto causa del malessere delle persone che da questa dipendono. Non possiamo non ritenere maltrattamento anche quando l’Ospite viene lasciato solo perché non è possibile creare spazi di aggregazione ed animazione, o non viene lavato perché non vengono sostituite le assenze e vi sono troppo poche persone in servizio, o lasciato in carrozzina in un corridoio ore ed ore a non far nulla, e tanti altri esempi possono essere fatti, e che troppe volte avvengono in queste strutture a causa di standard assistenziali vecchi di decenni che prevedono troppo poco personale in servizio".

"Tutto questo ci sta creando una forte preoccupazione, che si è amplificata a dismisura per la situazione della pandemia per l’impossibilità di vedere e di assistere anche direttamente i nostri cari, immaginando quanto questo risulti ulteriormente penalizzante per loro e per i Lavoratori che cercano di sopperire a questa mancanza non voluta. Per tali motivi riteniamo vi debba essere il massimo impegno affinchè la persona torni al centro dell’agire di tutti, Cooperativa in primis, e non un mero centro di costo che, a causa dello scarso finanziamento, maggiormente penalizzato dal Covid, si scarica sulle nostre famiglie e sulle spalle di chi lavora. Questa nostra sensazione di impotenza, amplificata dalla situazione che stiamo vivendo per l’epidemia, è accompagnata da rabbia e frustrazione nel vedere sempre più una situazione che riteniamo possa fortemente minare il benessere dei nostri cari e per questo non vogliamo assistere impassibili. Riteniamo non più rinviabile la costituzione di un comitato dei famigliari che possa avere la possibilità di un confronto costante con la direzione, ma soprattutto ora chiediamo alla Cooperativa di trovare le necessarie convergenze con i Sindacati al fine di superare questa situazione dove, purtroppo, il rischio per ricadute sui nostri cari è troppo grande".

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