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IL CASO

Casapound contro cinque comuni polesani "poco sensibili" al ricordo dei martiri delle foibe

Cartelli incollati agli ingressi di alcuni comuni del bassopolesine

"Le celebrazioni di ieri del giorno del Ricordo in Polesine lasciano l'amaro in bocca": CasaPound Veneto denuncia l'indifferenza di molte delle istituzioni locali polesane verso questa giornata di commemorazione della tragedia istriano-dalmata. E lo fa affiggendo finti cartelli intitolati "Via Martiri delle Foibe", in ricordo dei morti ed esuli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.

"Casapound Veneto in Polesine - esordisce il movimento in una nota - ha partecipato con una propria delegazione alla Giornata del Ricordo nei Comuni di Porto Tolle e Adria. Quello che lascia perplessi e che stupisce non poco è la mancata presa in considerazione, da parte di quasi tutte le Amministrazioni Comunali locali, della richiesta di Casapound di instituire uno spazio comunale o intitolazione di una via dedicata ai "Martiri delle Foibe". Richiesta inoltrata tramite ufficiale richiesta protocollata in almeno cinque comuni. La data del 10 febbraio - continua la nota - è stata istituita ufficialmente come "Giorno del Ricordo" nel 2004 dall'allora Presidente Napolitano".

"Rovigo, Lendinara, Rosolina, Porto Viro e Taglio di Po si caratterizzano oggi come Amministrazioni Comunali poco sensibili e ben poco democratiche nell'affrontare e gestire una richiesta pervenuta dall'ormai unico Movimento Politico sensibile a questa tematica e sempre presente con i propri militanti alle dovute celebrazioni. Per questo motivo - conclude la nota - i militanti polesani di Casapound Italia hanno affisso dei cartelli con la dicitura "Via Martiri delle Foibe" presso le cinque sedi comunali incriminate, con la speranza che le municipalità ancora indifferenti prendano invece esempio da quanto fatto dal Comune di Porto Tolle".

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Commenti all'articolo

  • paoloandreoli

    12 Febbraio 2021 - 10:31

    Non si deve essere contrari a questa proposta. Purché si intitolino centinaia di vie e piazze alle decine di milioni di morti, feriti e invalidi causati dalla guerra nazifascista, tra cui 300.000 jugoslavi massacrati a freddo dai fascisti italiani dal 1941 al 1943. In realtà questi neofascisti, da mettere fuorilegge (e fuori dai palazzi romani occupati da vent'anni, gratuitamente abitati) usano la tragedia delle foibe per propaganda, non gliene frega né degli assassinati nelle foibe né di quelli nella guerra

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