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PORTO TOLLE

“Non sono i pescatori a sporcare”

Scoppia la bagarre dopo la grande quantità di rifiuti recuperati nella Sacca dai volontari

Novità per il Porto di Pila

L'assessore comunale Tania Bertaggia di Porto Tolle

Scoppia la bagarre dopo la grande quantità di rifiuti recuperati nella Sacca dai volontari

“L'attività di Plastic Free onlus è lodevole tant'è che ha ottenuto il patrocinio dell'amministrazione. In relazione all'ultimo evento ‘Sacca pulita’ che si è tenuto il 21 febbraio credo sia opportuno fare un po’ di chiarezza sulle affermazioni del referente regionale Riccardo Mancin, il quale attribuisce la responsabilità della presenza dei rifiuti ai pescatori”: a parlare è l’assessore alla pesca Tania Bertaggia.

“I pescatori - prosegue - adottano modalità virtuose di raccolta e smaltimento dei rifiuti; i materiali recuperati, in particolare retine per lavorazione dei mitili, sono conseguenza delle mareggiate che con la forza esercitata le rompono, staccandole dai vivai. Il settore ittico, come avevo già evidenziando sta collaborando ad importanti progetti per la realizzazione di materiali biodegradabili. Sia chiaro che i pescatori amano e tutelano il mare. Altri materiali recuperato invece non sono in alcun modo attribuibili alla pesca”.

“Vorrei ricordare che i pescatori oltre a pagare la Tari delle proprie abitazioni, delle Cooperative e del Consorzio, pagano una Tari a parte per il recupero delle calze e del materiale non più usato per il quale passa un apposito camion di Ecombiente secondo un calendario stilato”, fa eco

il presidente del Consorzio Pescatori del Polesine, Luigino Marchesini. Sottolinea che i pescatori sono le prime sentinelle delle lagune e del mare. “I rifiuti raccolti non hanno nome, chi può assicurare che siano frutto dei nostri pescatori e non provengano da altrove per via delle mareggiate? I pescatori sono i primi guardiani del Delta, proprio perché qui trovano la loro fonte di reddito. Nulla da dire sulla pulizia fatta dai volontari di Plastic Free domenica scorsa, anzi. Si tratta di un’iniziativa più che lodevole e meritoria, ma le parole di Mancin hanno gettato una brutta luce sul nostro comparto” prosegue Luigino Marchesini. Spiega che nel giro di due anni i pescatori sono stati colpiti da due violente mareggiate di cui stanno ancora pagando le conseguenze. La prima il 2 agosto del 2019 e la seconda il 13 novembre 2019. “Per questo sulle nostre sponde si può trovare davvero qualsiasi tipo di materiale, ma non c’è nessuna targa sulla sua provenienza. Poi, sono andato a vedere il frutto di questa raccolta e dire che il 90 per cento è di provenienza ittica lo trovo davvero esagerato. Ricordo a Mancin che tutti i capanni sono in legno, con annessa copertura conforme alle normative vigenti, se c’è qualche incivile che lascia lungo l’argine della Sacca i propri rifiuti non è colpa dei pescatori”.

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