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Concessioni balneari

“C’è incertezza, siamo preoccupati”

Ferdinando Ferro: “Non c’è nulla di ufficiale, ma è difficile poter programmare il futuro”.

“C’è incertezza, siamo preoccupati”

Dal primo gennaio 2024 le concessioni balneari andranno a bando. Dunque, stop al regime di proroga per le concessioni demaniali. Le proroghe si chiuderanno a fine 2023 e le nuove concessioni balneari saranno messe a gara a partire dal 2024. Così ha deciso all’unanimità il Consiglio dei ministri nei giorni scorsi.

“Di nuovo non c’è nulla, il governo italiano sta esaminando tante proposte per farne una sulla riforma della legge sul demanio - spiega Ferdinando Ferro, presidente del Consorzio operatori balneari (Cob) - Questo per capire se ci saranno le gare, come saranno e quali potrebbero essere i requisiti di partecipazione. Per ora non c’è nulla di ufficiale, ma solo tante ipotesi che ci portano a capire che da un lato le gare saranno inevitabili, dall’altro lato che i concessionari esistenti avranno un punteggio maggiore rispetto ad altri per la qualità dei servizi, per gli investimenti fatti, per l’indennizzo come buona uscita”.

“La famosa proroga al 2033 non esiste più, cioè di quasi 15 anni - continua - Ora bisogna pensare ai bandi del 2024. Quindi, lo Stato, le Regioni, e le associazioni di categoria stanno valutando i requisiti di partecipazione a questi bandi. Se i requisiti saranno confortanti c’è una prospettiva; se i requisiti saranno miseri e pochi potrà partecipare chiunque. Mi pare però giusto che, come servizio pubblico, e come attività svolta sul bene pubblico, occorrano delle garanzie del risultato e che si trovino in coloro che hanno esperienza nel campo. A chi è operatore turistico da più anni. Ci sono una serie di elementi di cui spero si tenga conto. Non ho paura, ma sono preoccupato. Finché regna l’incertezza è difficile poter programmare il futuro. Quindi fare nuovi investimenti. Se invece vengono stabilite delle regole allora è più facile poter programmare qualcosa di nuovo. Quindi, quello che mi preoccupa, è l’assenza delle regole”.

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