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PORTO VIRO

Uno spaccato sugli anni del Divo

All’ex Macello ha presentato il libro incentrato sui diari dello statista Dc negli anni di piombo

Uno spaccato sugli anni del Divo

Un momento dell'incontro, col sindaco Maura Veronese

All’ex Macello ha presentato il libro incentrato sui diari dello statista Dc negli anni di piombo

Nella sala conferenza della biblioteca comunale ex Macello è stato presentato il libro “I diari degli anni di piombo” scritto dal figlio di Giulio Andreotti, Stefano. L’incontro è stato molto partecipato, in prima fila il sindaco Maura Veronese e il vicesindaco Doriano Mancin. “E’ stato un pomeriggio molto interessante. Stefano ha parlato del padre sottolineando come avesse un archivio pieno di documenti lungo ben 700 metri - ricorda Mancin - un archivio che è stato riordinato e catalogato, al momento, soltanto per un terzo. Al suo interno, sono stati trovati documenti, diari e tanti libri. E’ affascinante pensare quante cose abbia lasciato Giulio Andreotti”.

Del resto, il Divino Giulio, nella sua vita, oltre ad aver ricoperto incarichi di primo livello nella scena politica nazionale è sempre stato molto vicino ai vari Papi che si sono succeduto. “Ogni mattina andava a messa, e viveva in affitto in una casa di proprietà del Vaticano - è emerso ancora durante l’incontro - era, inoltre, una persona dotata di uno spiccato senso dell’umorismo”.

Durante la presentazione è emerso che Andreotti ha fatto 500 viaggi in varie nazioni e ogni volta che arrivava in un luogo chiedeva dove fosse celebrata la messa. Per quanto riguarda l’archivio, inizialmente era stato disposto che venisse distrutto, poi, invece, dal testamento è emerso che i documenti potevano essere utilizzati. Stefano Andreotti ha inoltre ammesso che “mi piange il cuore che questi documenti non siano considerati all’estero”.

Giulio Andreotti è nato a Roma il 14 gennaio 1919 ed è morto il 6 maggio 2013. Giornalista, scrittore e politico, è stato uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana. Inoltre, è stato il politico con il maggior numero di incarichi governativi nella storia della repubblica: fu infatti sette volte presidente del Consiglio (per un totale di 2652 giorni, ossia 7 anni, tre mesi e 7 giorni) e per 34 volte ministro della Repubblica considerando anche gli incarichi ad interim. Ha partecipato a dieci elezioni politiche nazionali, ed è stato il candidato eletto con il maggior numero di preferenze in Italia in quattro occasioni (nel 1958, nel 1972, nel 1979 e nel 1987) e il secondo nelle altre sei (nel 1948 e nel 1953, dietro Alcide De Gasperi; nel 1963 e nel 1968 dietro Aldo Moro; nel 1976 e nel 1983 dietro Enrico Berlinguer). Infine, nel 1991 è stato nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

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