VOCE
PAPOZZE
21.04.2022 - 09:38
Pacifico Mancin: aveva 90 anni
Si è spento Pacifico Mancin, esule istriano. Aveva 90 anni e abitava a Papozze, i funerali si terranno, domani, venerdì 22 aprile, nella parrocchiale di Papozze. Pacifico Mancin, con il padre Giuseppe, la madre Nilda Puozzo, i fratelli Francesco, Vinicio e Ligia, aveva abitato a Dignano (Dignan in istro-veneto, Vodnjan poi in croato), a 10 chilometri da Pola. I Mancin erano fittavoli e conducevano due campagne, Tornina e Murago, vocate soprattutto all’allevamento bovino data la disponibilità di pascoli e foraggi.
La famiglia Mancin si era recata in Istria prima dello scoppio della Seconda guerra spinta dalla necessità di trovare nuova terra da coltivare in quanto quella della Bianchina, la corte che conduceva tra Papozze e Bellombra, era insufficiente per la numerosa famiglia. All’inizio la scelta si era rivelata azzeccata, ma alla fine del ‘44, il padre Giuseppe dovette precipitosamente estrarre da sotto il letto la valigia di cartone e mettere frettolosamente la moglie e i figli su di un treno direzione Italia, per il clima di terrore sopraggiunto.
Giuseppe rimase a Dignano ancora qualche mese per sistemare gli affari, ma gli attentati e le condizioni, che mettevano a repentaglio la vita stessa, lo indussero ad abbandonare tutto e a ricongiungersi con la famiglia alla Bianchina, la vecchia corte dei nonni, dove ove i Mancin ospitarono, seppure fossero essi stessi assai numerosi, per quasi due anni, una famiglia di esuli dignanesi, compagni di sventura, che dopo la fuga dall’Istria non avevano un luogo in cui riparare. Pacifico Mancin è stato ripetutamente ospite della biblioteca per raccontare ai giovani e ai propri concittadina la brutta esperienza delle foibe e di alcuni amici che, alla sera, non avevano più fatto ritorno a casa. Pacifico Mancin, insieme alla moglie Mirella e ai figli Rita e Ruggero ha fondato a Papozze il ristorante “Le Magnolie” che rinverdisce i fasti dell’antica osteria La Tona conosciuta ovunque per la preparazione del tartufo.
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