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PORTO VIRO

Addio Aldo, "hai fatto la storia di Donada"

Padre di Filippo Carlin, gioielliere per una vita, impegnato per lo sport e per il paese, era notissimo

Addio Aldo, "hai fatto la storia di Donada"

"Ora potrai tornare a sederti a tavola, che ti piaceva tanto, con gli amici di sempre, con Nello e Tiziano, con Giurge e il dottore, con Toni e Argilio, con Gigi e Piero, con Bepin Zeta e Troncossi. Potrai cavalcare ancora la tua bici da corsa assieme a Narciso. E ti sentirai di nuovo chiamare nonno, la gioia della tua vita… Sei stato un papà buono e protettivo, ti voglio bene (forse te l’ho detto troppe poche volte), ciao".

E' con queste dolcissime e splendide parole che Filippo Carlin, commercialista di Porto Viro, notissimo, arbitro e subacqueo per passione, ha comunicato la triste notizia della morte del padre Aldo, donadese doc, a propria volta una figura conosciutissima e profondamente amata in paese e non solo.

Tante le manifestazione di cordoglio e affetto che sono seguite sui social. Tra queste, un bel ritratto di Alessandra Capato, giornalista e portovirese, che ricorda così Aldo.

"Ci ha lasciati Aldo Carlin donadese doc; ci ha detto addio con la discrezione che lo ha sempre contraddistinto. Per Donada è stato una istituzione per l’impegno nello sport e con la sua attività. Quante volte sono stata nella sua gioielleria in piazza a Donada. Per la Comunione, la cresima e i compleanni mio papà mi portava da Aldo detto anche 'Bonansa' a scegliere il regalo".

"E Aldo tirava fuori 'i rotoli' con i preziosi racchiusi in quegli scrigni morbidi. Erano altri tempi, ma conservo ancora alcuni oggetti che per me hanno un grandissimo valore affettivo. Aldo ha sempre avuto un grande gusto e da lui trovavi sempre qualcosa di originale. Di bello. D’estate con la moglie lo vedevi seduto fuori dal suo negozio e osservava la sua Donada. Vegliava sul campanile".

"Se passavi ti fermavi per un saluto o una chiacchiera. Con mio papà li univa una amicizia antica, di quelle di una volta. Aldo è stato uno dei primi negozi di gioielli e lui era bravissimo anche a sistemare gli orologi. Quante volte ho pregato perché riuscisse ad aggiustare qualcosa che avevo rotto o a sostituire qualcosa che avevo perso. Il mio primo anellino è stato con una pietra di acquamarina. Ero forse in quinta elementare".

"Aldo era un 'signore', una presenza discreta e gentile, saggia e rassicurante. Autorevole, quando serviva. Mi sgridava se insistevo nel volere un oggetto che non mi stava bene. Sapeva essere dolce quando in dialetto mi diceva 'putina' bambina. È stato circondato dall’affetto e dalla stima che si era ampiamente meritati. Sono vicina alla famiglia: alla moglie e ai figli Filippo ed Eva".

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