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PARCO DEL DELTA

“Il nostro mare sta bene, i dati sono confortanti”

Il presidente dell'ente, Moreno Gasparini: “Sarà un’ottima stagione balneare per i nostri turisti”.

“Il nostro mare sta bene, i dati sono confortanti”

“Il mare sta bene e i dati sono confortanti in vista di quella che può essere un’ottima stagione balneare per i nostri turisti”. Sono queste le parole del presidente del Parco del Delta del Po, Moreno Gasparini, con in mano i primi dati della campagna di monitoraggio che il Dipartimento di biomedicina comparata e Alimentazione dell'Università degli Studi di Padova ha iniziato, proprio in questi giorni, in collaborazione con Greenpeace. I ricercatori dell'Università degli Studi di Padova stanno lavorando a bordo della nave ammiraglia di Greenpeace Rainbow Warrior che fino a domani, 20 maggio, sarà impegnata in attività di ricerca scientifica nelle aree limitrofe al Parco del Delta del Po e proprio venerdì 20 maggio, alle 10.30, verranno presentati i primi risultati durante un evento pubblico presso il Centro Congressi di Rosolina Mare in Piazzale Europa.

Saranno presenti Michele Grossato sindaco di Rosolina, Moreno Gasparini, presidente Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, Sandro Mazzariol, coordinatore del gruppo di ricerca dell'Università degli Studi di Padova, Alessandro Giannì Direttore delle campagne di Greenpeace Italia e Matteo Ceruti avvocato esperto in diritto ambientale. “I primi risultati sono buoni e sappiamo che avere un’acqua sana nel nostro Delta del Po è una risorsa per tutti e abbiamo la consapevolezza che le cose stiano andando nel verso giusto - afferma il presidente del Parco del Delta del Po, Moreno Gasparini - Lo stiamo facendo sia dal punto di vista ambientale sia per quanto riguarda il tema della sensibilità dei cittadini in tale ambito. Abbiamo bisogno di basare le nostre scelte di sviluppo su solidi dati scientifici che ci permettano di comprendere a pieno le conseguenze di certe decisioni soprattutto nell'ambito della politica energetica del Paese legata a fonti fossili. Siamo consapevoli delle necessità di fare fronte all’attuale crisi energetica, ma siamo convinti che non si possano attuare soluzioni emergenziali che mettono a rischio la salute delle nostre comunità e lo sviluppo economico del Delta del Po basato sul fragile equilibrio tra uomo e natura”.

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