Neanche il vescovo di Chioggia <br/> conosce i conti del Convento

Nessuno ha accesso al bilancio del convento delle Clarisse di Porto Viro che ha beneficiato, per chissà quanto tempo, del contributo di 10 milioni di lire al mese da parte della Banca Popolare di Vicenza ([url"Leggi il precedente"]https://www.polesine24.it/Detail_News_Display?ID=15977&typeb=0&CategoryId=281&popolare-di-vicenza-milioni-di-lire--alle-suore-di-clausura-di-porto-viro[/url]).



Una donazione elargita attingendo dal fondo dell'istituto di credito per la beneficenza, su precisa richiesta - così sostiene l'ex numero due della banca, Stefano Rigon - dell'allora presidente Gianni Zonin, denunciato sul programma “Report” in onda su Rai Tre.



Neanche il vescovo di Chioggia, Adriano Tessarollo, nel cui territorio ricade il monastero di Porto Viro, ne sapeva niente. "Certo, il convento ha un bilancio. Ma io dei loro conti non conosco assolutamente nulla - spiega il vescovo - ho chiesto tante volte di sapere qualcosa sulla loro gestione finanziaria, ma non ho mai avuto niente. Del resto, il monastero è completamente autonomo. Io non ho voce in capitolo e non mi è mai stato detto niente".



Il convento delle Clarisse, infatti, che spiritualmente dipende dai Francescani, dal punto di vista gestionale risponde soltanto alla Congregazione per i monasteri con sede in Vaticano. "Credo che non siano nemmeno affiliati alla Federazione monasteri d'Italia", dice Tessarollo. Solo al Vaticano, peraltro, chiedono aiuto anche dal punto di vista economico: "Qualche migliaio di euro all'anno, magari per interventi di ristrutturazione o manutenzione del convento. Tutto ovviamente rendicontato" spiega il vescovo di Chioggia.



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