Cerca

Vendetta dietro l'incendio di Porto Viro, il sospettato andrà a processo

Il caso

65757
Massimo Sette, 37enne di Chioggia, dovrà rispondere dell'accusa di incendio doloso davanti al Tribunale di Rovigo. Il rogo sarebbe stato appiccato per vendetta nei confronti di un rivale.
Rinvio a giudizio con l’accusa di incendio doloso per Massimo Sette, il 37enne di Chioggia sospettato di essere il responsabile del rogo di Porto Viro del 9 febbraio scorso. È questa la decisione presa stamattina dal tribunale di Rovigo.



Dal 23 aprile scorso, quando il cerchio degli indiziati si era stretto su di lui, Sette era stato sottoposto, come misura cautelare, all’obbligo di dimora a Chioggia e al divieto di uscire di casa dalle 20 alle 7. Adesso invece, il pregiudicato, difeso dall’avvocato Sandra Passadore di Adria, dovrà rispondere davanti al Tribunale di Collegio di una grave accusa: quella di aver appiccato fuoco all’auto di Luppi, suo rivale in una rissa scoppiata in una bar a fine gennaio scorso.



Dalla tanica di benzina gettata e fatta esplodere all’interno del veicolo di Luppi, le fiamme si erano propagate in tutto il quartiere, seminando terrore tra i residenti. Un gesto pericoloso, forse di vendetta, che era costato 4 auto in fiamme, una centralina dell’Enel e un palo della luce fuori uso e danni notevoli alla facciata di un palazzo di via Luigi Savoia, dove erano parcheggiate le vetture.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400